Archivio blog
- novembre (4)
- ottobre (1)
- settembre (2)
- agosto (3)
- luglio (3)
- aprile (1)
- marzo (3)
- febbraio (1)
- settembre (2)
- agosto (1)
- luglio (1)
- giugno (1)
- maggio (5)
- aprile (1)
- marzo (9)
- febbraio (3)
- settembre (1)
- giugno (1)
- maggio (1)
- aprile (1)
- marzo (3)
- febbraio (8)
- gennaio (5)
- dicembre (15)
- novembre (1)
- ottobre (1)
HOME PAGE
mercoledì 31 dicembre 2014
VILLA FIGOLI AFFITTATA A POCO PIÙ DI MILLE EURO AL MESE ALL'ACCADEMIA DELLA MARINA MERCANTILE
lunedì 29 dicembre 2014
Il regalo di Renzi ai pensionati nella legge di Stabilità
La nuova Legge di stabilità mira a fare cassa, toccando gli stpendi e le pensioni. Nessuno è escluso, dal momento che coinvolge un po' tutti i lavoratori:
- Chi ha deciso di investire la sua liquidazione (il Tfr) nei fondi pensione, vedrà la tassazione sui rendimenti aumentare dall’11% del 2013 fino al 20%
- Se invece hai lasciato il Tfr in azienda, vedrai aumentare la tassazione sulla rivalutazione dall’11 al 17%
- Chi deciderà di avere il Tfr in busta paga, invece, vedrà quest’ultimo tassato con un’aliquota che sarà quella marginale Irpef, al minimo pari al 23%, senza le agevolazioni attualmente previste.
Cresce la sfiducia verso la previdenza integrativa
In pratica, chi ha investito nei fondi pensione non può uscirne, se non in rari casi. L'aumento della tassazione dei fondi pensione, inoltre, viola i principi dello Statuto del contribuente, perché è retroattivo (a partire dal 1° gennaio 2014). E, come se non bastasse, questi aumenti creano ancora più sfiducia nei confronti di un sistema, quello della previdenza integrativa, necessario per il nostro futuro.
Verso pensioni sempre più basse
Le pensioni pubbliche saranno sempre più basse e potranno essere anche solo il 60% dell'ultimo stipendio. Tra qualche anno, perciò, ci saranno sempre più pensionati con pensioni sempre più basse. Una povertà diffusa che avrà elevati costi sociali. Proprio per questo motivo, tutte le forme di risparmio ai fini di previdenza complementare dovrebbero essere sostenute e non penalizzate, come invece stanno mostrando le direzioni prese dall'attuale Governo.
sabato 27 dicembre 2014
Città Metropolitana e pianificazione del territorio Metropolitano
Con la legge 56/2014 (detta legge Delrio) la Città Metropolitana, realtà istituzionale di cui si discuteva da almeno venticinque anni, è diventata realtà e dal 1 gennaio 2015 subentrerà, con funzioni anche nuove e diverse, alle dieci relative province,comportando rilevanti innovazioni sui processi di governo del territorio. Il testo normativo individua le funzioni fondamentali del nuovo ente di area vasta che dovrà occuparsi di sviluppo economico, promozione e gestione integrata dei servizi, infrastrutture, reti di comunicazione e le relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, comprese quelle a livello europeo. La Città Metropolitana si occuperà inoltre di mobilità e viabilità e dovrà assicurare la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale nell’ambito metropolitano.
Le Regioni dovevano già a luglio decidere quali funzioni delegare alle città metropolitane e tuttavia, per il momento, l’accordo si è trovato solo per quelle di tipo amministrativo. Per tutto il resto le Regioni si sono impegnate unicamente ad “adottare le iniziative legislative di propria competenza” entro la fine del 2014. Un impegno in verità assai vago che lascia intendere, in filigrana, il dualismo che si è venuto a creare tra le regioni e i nuovi enti metropolitani che, specie in alcuni casi, hanno un peso assai elevato nelle dinamiche politiche e socio-economiche degli ambiti regionali di appartenenza.
In attesa della riforma del titolo V della seconda parte della Costituzione – delle relative norme di attuazione e fermo restando la competenza regionale (articoli 114 e 117) – le Città Metropolitane saranno governate, secondo la legge 56/2014, dal sindaco, il consiglio e la conferenza metropolitana. Non è prevista la costituzione della giunta, ma è data la facoltà al sindaco di nominare un vicesindaco e uno o più consiglieri delegati. Il consiglio, l’organo d’indirizzo e controllo, approva regolamenti, piani, programmi e approva o adotta ogni altro atto ad esso sottoposto dal sindaco metropolitano; ha altresì potere di proposta dello statuto (attualmente in fase di redazione) e poteri decisori finali per l’approvazione del bilancio.
Proprio le risorse appaiono il nodo attualmente più intricato in quanto le Città Metropolitane, a fronte di un aumento del numero di competenze “pesanti”, ereditano quelle delle province, che da alcuni anni sono oggetto di pesante decurtazione. Posto che le Città Metropolitane per funzionare necessitano di risorse proporzionate alle funzioni che esse saranno chiamate a svolgere, l’utilizzo dei fondi europei tramite i PON (Piani Operativi Nazionali) si pone così come una importante scelta strategica: lo stanziamento previsto è di quasi 600 milioni di euro tra il 2014 e il 2020, ma riguarda solamente progetti inerenti l’agenda digitale, la mobilità e sostenibilità urbana e l’inclusione sociale.
Verso Il Piano Territoriale Metropolitano
Il nuovo ente si occuperà di “pianificazione territoriale generale”, comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture, anche fissando vincoli e obiettivi all’attività e all’esercizio delle funzioni dei comuni ricompresi nell’area. A tale attribuzione si affianca la “pianificazione territoriale di coordinamento”, nonché la “tutela e valorizzazione dell’ambiente” ereditata dalla Provincia; un ruolo di coordinamento tra i diversi temi e soprattutto tra i differenti piani, possibilmente con un impegno concreto di razionalizzazione e semplificazione. Il termine “pianificazione generale” sembra far riferimento alla possibilità di previsioni di carattere prescrittivo e cogente, selezionando progetti e azioni rilevanti di scala vasta e lasciando così alla strumentazione urbanistica “tradizionale” compiti regolativi di livello comunale/locale.
In un quadro di leggi urbanistiche e di governo del territorio in cui, ad eccezione della regione Piemonte, le Città Metropolitane non esistono, e fatte salve le leggi regionali che dovrebbero specificare in dettaglio compiti e ruoli delle singole realtà istituzionali, il Piano Territoriale Metropolitano (PTM) sarà quindi chiamato a svolgere tre principali funzioni: strategica, di coordinamentoe prescrittiva, con efficacia prevalente per ambiti e temi selezionati cercando forme di condivisione e raccordo con i comuni.
Riassumendo si può dire che il PTM potrebbe quindi avere alcune caratteristiche del piano territoriale di coordinamento provinciale e avere una valenza di piano strutturale per quel che riguarda l’assetto complessivo del territorio – non incidente però sui diritti edificatori - oltre una valenza attuativa per alcune funzioni strategiche (infrastrutture e sistemi di livello metropolitano) da gestire tramite accordi di programma con gli enti locali interessati. In attesa che siano le leggi urbanistiche regionali a definire le prerogative del PTM, saranno gli Statuti attualmente in corso di elaborazione a farsi carico di tale definizione, dopo di che si aprirà la fase di elaborazione che potrebbe, verosimilmente, avvalersi delle elaborazioni già prodotte dalle province in sede di piani territoriali di coordinamento.
Fonte: http://www.millenniourbano.it/citta-metropolitana-e-pianificazione-del-territorio/
giovedì 25 dicembre 2014
LEGGE DI STABILITÀ: A VINCERE SONO MAFIA E GRANDI OPERE
Ferdinando Imposimato Col voto di fiducia al...
Il pres Renzi , di fronte allo scandalo gravissimo che ha travolto il comune di Roma e i politici delle larghe intese, propone un testo contro la corruzione insufficiente. Ed anzi contro producente perché rischia di scoraggiare i pochissimi che denunziano i furti di Stato. E' “una manovra contro la corruzione irrisoria , di mera propaganda, ma priva di forza dissuasiva e repressiva. Lo scandalo delle prescrizione è un beneficio ingiustificato per i potenti , mentre i più deboli pagano con pene severe, e gli assassini della salute pubblica sono assolti da crimini contro l'umanità.
mercoledì 24 dicembre 2014
domenica 21 dicembre 2014
venerdì 19 dicembre 2014
DISCARICHE: Il Movimento 5 Stelle denuncia chi ha sbagliato
Per questo L'Europa ha aperto una procedura di infrazione condannando l'Italia a pagare 40 MILIONI di euro di multa, ovviamente con i soldi pubblici.
Il Movimento Stelle non ci sta: "Chi ha sbagliato deve pagare. Chi ha voluto le discariche deve assumersene la responsabilità. Non dovranno essere i cittadini a rifondere all'Europa i 40 milioni di euro dovuti per la procedura di infrazione sulle discariche.
Non è ammissibile che a pagare siano i cittadini, dato che i responsabili sono gli amministratori che non hanno affrontato e risolto adeguatamente questo annoso problema."
Per questo motivo il gruppo parlamentare M5S ha depositato un esposto alla Corte dei Conti contro chi governava nel periodo di infrazione e cioè i presidenti del Consiglio e i ministri dell'ambiente facenti funzione all'epoca dei fatti e i sindaci e presidenti delle regioni pro tempore.
Ecco l'esposto depositato alla Corte dei Conti: https://www.google.com/
giovedì 18 dicembre 2014
ALLUVIONI: I CITTADINI SONO LASCIATI SOLI DALLE ISTITUZIONI
Vi ricordate le innumerevoli promesse fatte un mese fa dal Governo Renzi dopo le alluvioni?
"Sul dissesto idrogeologico daremo risposte certe agli italiani", "Stiamo investendo 1 miliardo", "investiremo 4 miliardi!", "abbiamo trovato 4 miliardi per il dissesto!!", "Faremo un piano di 7 miliardi in 7 anni!".
Galletti: "il piano è a una svolta". Del Rio:"Priorità in base al maggior rischio"
Renzi, Galletti, Delrio, sembravano fare a gara a chi la sparava più grossa
Come sempre, alle promesse di Renzi seguono le smentite. Infatti la vera risposta del Governo agli alluvionati arriva come una doccia gelata: cari alluvionati, ormai non fate più notizia, le tasse che vi avevamo dilazionato nel tempo per riprendervi dalla devastazione le rivogliamo tutte e sull'unghia entro il 22 dicembre, sapete Natale è vicino e ci servono un po' di spiccioli per finanziare i regali di Natale che come ogni anno inseriamo in Finanziaria per i nostri amici!"
Una vera e propria beffa per tutti coloro che abitano ai confini di un torrente e che si dovranno accollare un lavoro ed una spesa non per tutti sostenibile.
Non solo il Comune non investe nella manutenzione ordinaria di rii e torrenti, ma riversa i suoi doveri sui cittadini.
Sicuramente riuscire a sforare il vincolo di bilanco per sborsare 88.000 per uno studio di fattibilità di un posteggio con annesso il palazzetto, porta più consenso elettorale che mettere in sicurezza il territorio.
Questa è la logica delle attuali forze politiche che ci governano sia a livello territoriale che nazionale.
Ancora una volta noi cittadini siamo abbandonati a noi stessi da una classe politica sempre più distante dalle vere necessità di questo paese . Un paese che crolla sotto le piogge.
http://www.beppegrillo.it/…/niente-tasse-agli-alluvionati.h…
mercoledì 17 dicembre 2014
SPORT AL CROMO ESAVALENTE
Infatti nello stesso consiglio comunale, il sindaco e la giunta comunicavano con orgoglio che sono stati sbloccati dal patto di stabilità altri 500 mila euro per il rifacimento del manto erboso del complesso sportivo Nazario Gambino, ubicato esattamente a valle dell'area Stoppani, a meno di 100 metri di distanza da essa.
In quest'area negli anni 70 la Stoppani ha stoccato e riversato considerevoli quantità di terre esauste, intrise di cromo esavalente, minerali tossici e metalli pesanti.
Ex hotel Miramare: la società sfuma sotto la polvere di un fallimento
LE ILLUSIONI DELLA VIDEO SORVEGLIANZA
"secondo dati riportati da Scotland Yard, nonostante la Polizia abbia a disposizione ben 60.000 telecamere nella sola capitale inglese, solo il 3% dei reati predatori di strada vengono risolti a Londra grazie all’ausilio delle telecamere. Una ricerca francese effettuata a Saint-Etienne, ancora, rileva che non più del 2% dei fatti criminosi che avvengono negli spazi pubblici vengono risolti grazie all’uso delle immagini videoregistrate"
IL GIOCO VALE LA CANDELA?
Un dossier francese raccoglie alcuni dati sui costi economici dei sistemi di videosorveglianza installati in due città: Saint-Etienne e Lyon. A Saint-Etienne, una città di quasi 180.000 abitanti, dal 2001 sono presenti 67 videocamere per un costo annuale di 1,3 milioni di euro considerando il costo dell'impianto, i costi di manutenzione e la retribuzione dei 28 agenti incaricati di controllare le immagini ricevute. Nel 2008 le videocamere hanno permesso di avviare 130 procedimenti giudiziari contro gli autori dei reati videoregistrati, a fronte dei 10.532 reati accertati dalla polizia nazionale. Questo significa che le videocamere sono stati efficaci nel trattare l'1-2% dei reati avvenuti sul suolo pubblico.
Le videocamere non sono che trappole per le illusioni......
Riferimenti: Ratcliffe J. (2006), Video Surveillance of Public Places, in "Problem-Oriented Guides for Policies. Responses Guides Series",
lunedì 15 dicembre 2014
IL GOVERNO RENZI GIOCA AL RADDOPPIO SULLA TASI 2015
Le mancanze di coerenza riguardo le innumerevoli promesse fatte da questo governo, oramai non si contano più.
I PUNTI PRINCIPALI DELLA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SULL'ACQUA PUBBLICA
- LA FORNITURA GRATUITA DI 50 LITRI AL GIORNO A PERSONA
- IL DIVIETO DI DISTACCHI PER MOROSITÀ'
- IL DIVIETO DI VENDERE IL CAPITALE TECNICO DEL SERVIZIO IDRICO CHE DEVE RIMANERE DI PROPRIETÀ PUBBLICA
- TARIFFE CALMIERATE CHE DISINCENTIVANO GLI SPRECHI
- LA TRASPARENZA, L'INFORMAZIONE E SOPRATTUTTO PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO, ATTIVANDO IL PRINCIPIO "PAGO, QUINDI DECIDO".
Continua la raccolta firme per l'acqua pubblica
Ancora una volta registriamo come da una parte ci siano i cittadini, che con le loro firme chiedono che l'acqua sia considerata un bene pubblico e dall'altra c'e' un Governo che con il decreto Sblocca Italia e la legge di stabilita' svela le sue reali intenzioni e cioè' la diretta consegna dell'acqua (e degli altri servizi pubblici) agli interessi dei grandi capitali finanziari, mirando di fatto alla completa privatizzazione del servizio idrico.
sabato 13 dicembre 2014
CONTRADDIZIONI E MANCANZA DI CHIAREZZA SU CAVA LUPARA E SUL DEPURATORE INTERCOMUNALE
Sapete quanto costa Il depuratore intercomunale di Arenzano?
Costa 21 milioni di euro: soldi che già nel 2003 erano stati stanziati per coprire integralmente la spesa e che provengono da fondi Haven, fondi CIPE, dai fondi dei tre Comuni interessati, della Provincia e della Regione.
Infatti, secondo il Sindaco e il Commissario Brescianini, la causa del fermo dei lavori sarebbe da imputare alla chiusura della discarica genovese di Scarpino in cui si sarebbero dovuti conferire 16.000 metri cubi di terre di risulta provenienti dagli scavi di Cava Lupara e che a detta del Sindaco "sono già lì e ce ne sono già fuori in attesa di essere portate via, e ne devono essere scavate ancora ed essere portate via". Queste le testuali parole del nostro sindaco.