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mercoledì 31 dicembre 2014

VILLA FIGOLI AFFITTATA A POCO PIÙ DI MILLE EURO AL MESE ALL'ACCADEMIA DELLA MARINA MERCANTILE


La Giunta del Comune di Arenzano ha approvato il progetto definitivo del secondo lotto di lavori di restauro conservativo, consolidamento  e adeguamento funzionale di Villa Figoli de Geneys
Questi interventi sono fatti rientrare nel programma di finanziamento della Regione Liguria PAR_FAS207/2013 al fine di istituire una scuola di alta formazione del personale di bordo delle navi da crociera.
Nel 2013 infatti la Regione Liguria infatti aveva concesso un contributo di ben 4 milioni di euro per il restauro della villa affinché essa venisse destinata a Istituto tecnico superiore dell' Accademia della Marina Mercantile Italiana, per la formazione di personale di bordo.  
Come si può osservare alle pag.22-23  della determina il totale complessivo dei lavori ammonterà a 4.347.678 euro. 

Fin qui quasi nulla da obiettare se non il fatto che parecchi fondi pubblici (che sono sempre soldi nostri) vengono destinati a cose che secondo la nostra visione di società equa, riteniamo non essere di primaria importanza in un momento di grave disagio socio-economico e in una regione che, visto il grave dissesto idrogeologico, ha altre priorità.
Ma la cosa che ci ha fatto cadere le braccia è ciò che è stato deliberato in seguito.
Ossia la  RIDUZIONE DELL'AMMONTARE DEL CANONE DI CONCESSIONE D'USO DELL'IMMOBILE VILLA FIGOLI DES GENEYS DA STIPULARSI TRA IL COMUNE DI ARENZANO E L'ACCADEMIA ITALIANA DELLA MARINA MERCANTILE. 
Un canone di locazione della villa storica e dell'edificio adiacente che  Il 3 aprile 2014 era stato stimato dal Geom. Mufoletto, responsabile di Area Edilizia ed Urbanistica, nell’importo di euro 47.349,93 annui.
Il 4 luglio era seguita una nota del Responsabile di Area Patrimonio che forniva l'indicazione di applicare al canone una riduzione del 40% dell'importo stimato, avvalendosi dell'applicazione dell'art.15 del Regolamento di gestione del patrimonio immobiliare,chiedendo nel contempo un parere al Segretario Generale;
Nonostante  il Segretario Generale avesse risposto con una nota che evidenziava la difficoltà di ricondurre la misura della riduzione del canone all'una o all'altra casistica di applicazione dell'art. 15 del suddetto Regolamento con il quale si norma il ribasso dei canoni di locazione agli enti pubblici, ma solo con determinate finalità e nonostante avesse chiesto che essa venisse decisa e interpretata dal Consiglio Comunale, 
 la Giunta, senza interpellare il Consiglio, come avrebbe dovuto fare democraticamente, ha deciso di applicare la riduzione del 70% del canone concessorio.


Il risultato é che la Marina Mercantile sosterrà un canone d'uso  annuo  pari a euro14.204,98 annui a fronte di un prezzo di mercato di 47.350.000 per utilizzare una villa storica per la quale il Comune spende solo che 4.367.0000 per il secondo lotto di lavori di consolidamento strutturale e funzionale. 

Le considerazioni finali le lasciamo a voi.








lunedì 29 dicembre 2014

Il regalo di Renzi ai pensionati nella legge di Stabilità

Con la nuova Legge di stabilità appena approvata, il Governo va a toccare anche le pensioni. In pratica, chi ha deciso di investire la propria liquidazione nei fondi pensione, chi ha lasciato il Tfr in azienda e chi vuole di avere il Tfr in busta paga vedrà aumentare la tassazione sui rendimenti, senza via di scampo. In questo modo, il Governo cambia le carte in tavola a partita in corso: un atteggiamento che riteniamo inammissibile.
Cosa cambia per i contribuenti

La nuova Legge di stabilità mira a fare cassa, toccando  gli stpendi e le pensioni. Nessuno è escluso, dal momento che coinvolge un po' tutti i lavoratori:

  • Chi ha deciso di investire la sua liquidazione (il Tfr) nei fondi pensione, vedrà la tassazione sui rendimenti aumentare dall’11% del 2013 fino al 20%
  • Se invece hai lasciato il Tfr in azienda, vedrai aumentare la tassazione sulla rivalutazione dall’11 al 17%
  • Chi deciderà di avere il Tfr in busta paga, invece, vedrà quest’ultimo tassato con un’aliquota che sarà quella marginale Irpef, al minimo pari al 23%, senza le agevolazioni attualmente previste.

Cresce la sfiducia verso la previdenza integrativa

In pratica, chi ha investito nei fondi pensione non può uscirne, se non in rari casi. L'aumento della tassazione dei fondi pensione, inoltre, viola i principi dello Statuto del contribuente, perché è retroattivo (a partire dal 1° gennaio 2014). E, come se non bastasse, questi aumenti creano ancora più sfiducia nei confronti di un sistema, quello della previdenza integrativa, necessario per il nostro futuro.

Verso pensioni sempre più basse

Le pensioni pubbliche saranno sempre più basse e potranno essere anche solo il 60% dell'ultimo stipendio. Tra qualche anno, perciò, ci saranno sempre più pensionati con pensioni sempre più basse. Una povertà diffusa che avrà elevati costi sociali. Proprio per questo motivo, tutte le forme di risparmio ai fini di previdenza complementare dovrebbero essere sostenute e non penalizzate, come invece stanno mostrando le direzioni prese dall'attuale Governo.




sabato 27 dicembre 2014

Città Metropolitana e pianificazione del territorio Metropolitano


Con la legge 56/2014 (detta legge Delrio) la Città Metropolitana, realtà istituzionale di cui si discuteva da almeno venticinque anni, è diventata realtà e dal 1 gennaio 2015 subentrerà, con funzioni anche nuove e diverse, alle dieci relative province,comportando rilevanti innovazioni sui processi di governo del territorio. Il testo normativo individua le funzioni fondamentali del nuovo ente di area vasta che dovrà occuparsi di sviluppo economico, promozione e gestione integrata dei servizi, infrastrutture, reti di comunicazione e le relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, comprese quelle a livello europeo. La Città Metropolitana si occuperà inoltre di mobilità e viabilità e dovrà assicurare la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale nell’ambito metropolitano.

Le Regioni dovevano già a luglio decidere quali funzioni delegare alle città metropolitane e tuttavia, per il momento, l’accordo si è trovato solo per quelle di tipo amministrativo. Per tutto il resto le Regioni si sono impegnate unicamente ad “adottare le iniziative legislative di propria competenza” entro la fine del 2014. Un impegno in verità assai vago che lascia intendere, in filigrana, il dualismo che si è venuto a creare tra le regioni e i nuovi enti metropolitani che, specie in alcuni casi, hanno un peso assai elevato nelle dinamiche politiche e socio-economiche degli ambiti regionali di appartenenza.

In attesa della riforma del titolo V della seconda parte della Costituzione – delle relative norme di attuazione e fermo restando la competenza regionale (articoli 114 e 117) – le Città Metropolitane  saranno governate, secondo la legge 56/2014, dal sindaco, il consiglio e la conferenza metropolitana. Non è prevista la costituzione della giunta, ma è data la facoltà al sindaco di nominare un vicesindaco e uno o più consiglieri delegati. Il consiglio, l’organo d’indirizzo e controllo, approva regolamenti, piani, programmi e approva o adotta ogni altro atto ad esso sottoposto dal sindaco metropolitano; ha altresì potere di proposta dello statuto (attualmente in fase di redazione) e poteri decisori finali per l’approvazione del bilancio.

Proprio le risorse appaiono il nodo attualmente più intricato in quanto le Città Metropolitane, a fronte di un aumento del numero di competenze “pesanti”, ereditano quelle delle province, che da alcuni anni sono oggetto di pesante decurtazione. Posto che le Città Metropolitane per funzionare necessitano di risorse proporzionate alle funzioni che esse saranno chiamate a svolgere, l’utilizzo dei fondi europei tramite i PON (Piani Operativi Nazionali) si pone così come una importante scelta strategica: lo stanziamento previsto è di quasi 600 milioni di euro tra il 2014 e il 2020, ma riguarda solamente progetti  inerenti l’agenda digitale, la mobilità e sostenibilità urbana e l’inclusione sociale.

 

Verso Il Piano Territoriale Metropolitano

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Foto: M. Barzi

Il nuovo ente si occuperà di “pianificazione territoriale generale”, comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture, anche fissando vincoli e obiettivi all’attività e all’esercizio delle funzioni dei comuni ricompresi nell’area. A tale attribuzione si affianca la “pianificazione territoriale di coordinamento”, nonché la “tutela e valorizzazione dell’ambiente” ereditata dalla Provincia; un ruolo di coordinamento tra i diversi temi e soprattutto tra i differenti piani, possibilmente con un impegno concreto di razionalizzazione e semplificazione. Il termine “pianificazione generale” sembra far riferimento alla possibilità di previsioni di carattere prescrittivo e cogente, selezionando progetti e azioni rilevanti di scala vasta e lasciando così alla strumentazione urbanistica “tradizionale” compiti regolativi di livello comunale/locale.

In un quadro di leggi urbanistiche e di governo del territorio in cui, ad eccezione della regione Piemonte, le Città Metropolitane non esistono, e fatte salve le leggi regionali che dovrebbero specificare in dettaglio compiti e ruoli delle singole realtà istituzionali, il Piano Territoriale Metropolitano (PTM) sarà quindi chiamato a svolgere tre principali funzioni: strategicadi coordinamentoprescrittiva, con efficacia prevalente per ambiti e temi selezionati cercando forme di condivisione e raccordo con i comuni.

Riassumendo si può dire che il PTM potrebbe quindi avere alcune caratteristiche del piano territoriale di coordinamento provinciale e avere una valenza di piano strutturale per quel che riguarda l’assetto complessivo del territorio – non incidente però sui diritti edificatori -  oltre una valenza attuativa per alcune funzioni strategiche (infrastrutture e sistemi di livello metropolitano) da gestire tramite accordi di programma con gli enti locali interessati. In attesa che siano le leggi urbanistiche regionali a definire le prerogative del PTM, saranno gli Statuti attualmente in corso di elaborazione a farsi carico di tale definizione, dopo di che si aprirà la fase di elaborazione che potrebbe, verosimilmente, avvalersi delle elaborazioni già prodotte dalle province in sede di piani territoriali di coordinamento.

Fonte: http://www.millenniourbano.it/citta-metropolitana-e-pianificazione-del-territorio/

giovedì 25 dicembre 2014

LEGGE DI STABILITÀ: A VINCERE SONO MAFIA E GRANDI OPERE

Dopo gli scandali di Mafia Capitale, gli arresti del Mose, e le indagini su Expo-Milano, ci sembra doveroso lasciare traccia sul blog di questo connubio tutto italiano. Si é appena discussa in Parlamento la legge di Stabilità  su cui si é posta l'ennesima fiducia e nella quale il Governo Renzi ha scelto di dare un'ulteriore colpo di scure alla legalità, alla democrazia e all'eguaglianza sociale.
Abbiamo trovato nelle parole del giudice Ferdinando Imposimato,  il miglior modo per descrivere la  vera essenza della mafia connection made in Pd

Ferdinando Imposimato Col voto di fiducia al... 




Col voto di fiducia al Senato sulla legge di stabilità, il Presidente Piero Grasso ha violato principi elementari di democrazia, che significa trasparenza e rispetto della opposizione. Egli ha costretto il Senato a votare, senza discutere e senza conoscerne il contenuto , la legge preparata dal Governo. 
Di fronte alla drammatica crisi, che colpisce i più bisognosi, Matteo Renzi, ha dimostrato una inerzia inquietante nel ridurre la diseguaglianza sociale, intervenendo nel settore dei privilegi di Camera, Senato e Quirinale, e in quello delle società private che fruiscono del denaro pubblico. Esse sono in Italia la prima causa della corruzione per 70 miliardi di euro che gravano sui lavoratori , sui disoccupati e sui giovani . Appare assurdo considerare private società in cui il socio pubblico, lo Stato, detiene la totalità o maggioranza del capitale sociale. Si tratta di un fiume di euro che potrebbe salvare il Paese dalla drammatica crisi che vive da anni. 
Il Governo Renzi doveva procedere, con la manovra , alla soppressione o riduzione delle 30.000 società partecipate di Regioni, Province e Comuni . Il cui scopo è l'arricchimento di pochi percettori e distributori di tangenti e la creazione di migliaia di posti di lavoro per parenti, amici, amanti e clienti. Esse impediscono ai più meritevoli di accedere alla Pubblica Amministrazione a causa della sistematica soppressione dei concorsi pubblici. 
La legge sulla stabilità, col voto del Senato, del 20 dicembre 2014, ha sancito il principio che i sussidi alla società pubbliche non si possono tagliare. Nonostante siano ingiusta sottrazione di risorse ai cittadini, meri regali o scandalosi furti ai bisognosi. Dei circa 33 miliardi di euro versati dallo Stato alle aziende , 30 sono finiti a società pubbliche , come TAV, FFSS, Expo, Mose, etc, per fare risultare sostenibili bilanci che altrimenti sarebbero stati in rosso.
Da consulente del Governo Monti, il prof Francesco Giavazzi , un liberale illuminato, propose un taglio di società pubbliche radicale, rifiutato da Monti. Poi è arrivato Matteo Renzi che, nel programma delle primarie del 2013, per la segreteria del partito democratico promise “una riduzione del 20-25% degli investimenti alle imprese pubbliche. Con l'obiettivo di risparmiare 12-16 miliari di euro”. Ora che aveva la possibilità di mantene l'impegno con la legge di stabilità, è andato nella direzione contraria. Ha rinviato la decisione a data da stabilire; cioè a mai. Nella legge di stabilità sono saltati i tagli di 12-16 miliardi di finanziamenti alle società pubbliche che sarebbero dovuti andare al lavoro, alla scuola e agli esodati. Così resistono i finanziamenti pubblici alle imprese come FFSS, Expo, Tav, Mose, e via di seguito che distorcono la competizione e favoriscono la corruzione e il potenziamento delle organizzazioni criminali.

Il pres Renzi , di fronte allo scandalo gravissimo che ha travolto il comune di Roma e i politici delle larghe intese, propone un testo contro la corruzione insufficiente. Ed anzi contro producente perché rischia di scoraggiare i pochissimi che denunziano i furti di Stato. E' “una manovra contro la corruzione irrisoria , di mera propaganda, ma priva di forza dissuasiva e repressiva. Lo scandalo delle prescrizione è un beneficio ingiustificato per i potenti , mentre i più deboli pagano con pene severe, e gli assassini della salute pubblica sono assolti da crimini contro l'umanità.

venerdì 19 dicembre 2014

DISCARICHE: Il Movimento 5 Stelle denuncia chi ha sbagliato

Come sapete,  le discariche italiane non sono a norma. Questo a causa dei legislatori italiani, dei governi, dei ministri dell'ambiente, delle amministrazioni regionali e comunali che non si sono mai preoccupati di rispettare la normativa europea che regolamentava la gestione corretta delle discariche e dei rifiuti conferiti. 
Per questo L'Europa ha aperto una procedura di infrazione condannando l'Italia a pagare 40 MILIONI di euro di multa, ovviamente con i soldi pubblici.

Il Movimento  Stelle non ci sta: "Chi ha sbagliato deve pagare. Chi ha voluto le discariche deve assumersene la responsabilità. Non dovranno essere i cittadini a rifondere all'Europa i 40 milioni di euro dovuti per la procedura di infrazione sulle discariche.
Non è ammissibile che a pagare siano i cittadini, dato che i responsabili sono gli amministratori che non hanno affrontato e risolto adeguatamente questo annoso problema."
 

Per questo motivo  il gruppo parlamentare M5S  ha depositato un esposto alla Corte dei Conti contro chi governava nel periodo di infrazione e cioè i presidenti del Consiglio e i ministri dell'ambiente facenti funzione all'epoca dei fatti e i sindaci e presidenti delle regioni pro tempore.

Ecco l'esposto depositato alla Corte dei Conti: https://www.google.com/url?q=http%3A%2F%2Fwww.beppegrillo.it%2Fmovimento%2Fparlamento%2F2014%2F12%2Fdiscariche-il-m5s-denuncia-i-ministri.html&sa=U&ei=VDeUVOfIGZOzoQSem4GIBA&ved=0CAYQFjAA&client=internal-uds-cse&usg=AFQjCNFPC2daATToCV9jSZjWkmJeKuzuqQ



giovedì 18 dicembre 2014

ALLUVIONI: I CITTADINI SONO LASCIATI SOLI DALLE ISTITUZIONI


Vi ricordate le innumerevoli promesse fatte un mese fa dal Governo Renzi dopo le alluvioni?  
"Sul dissesto idrogeologico daremo risposte certe agli italiani", "Stiamo investendo 1 miliardo", "investiremo 4 miliardi!", "abbiamo trovato 4 miliardi per il dissesto!!", "Faremo un piano di 7 miliardi in 7 anni!". 
Galletti: "il piano è a una svolta". Del Rio:"Priorità in base al maggior rischio"
 Renzi, Galletti, Delrio, sembravano fare a gara a chi la sparava più grossa
Come sempre, alle promesse di Renzi seguono le smentite. Infatti  la vera risposta del Governo agli alluvionati arriva come una doccia gelata: cari alluvionati, ormai non fate più notizia, le tasse che vi avevamo dilazionato nel tempo per riprendervi dalla devastazione le rivogliamo tutte e sull'unghia entro il 22 dicembre, sapete Natale è vicino e ci servono un po' di spiccioli per finanziare i regali di Natale che come ogni anno inseriamo in Finanziaria per i nostri amici!" 


Nel frattempo sui muri di Arenzano è comparsa un'ordinanza con la quale si chiede a tutti i proprietari, affittuari, agricoltori, possessori di fondi prospicienti i corsi d'acqua, a provvedere alla completa pulizia degli stessi da qualsiasi tipo di materiale si sia depositato negli alvei. Ossia terra, fango, ghiaia, tronchi, rami, massi, alberi nati all'interno, materiale di risulta, rifiuti di ogni genere e di provvedere allo smaltimento secondo i termini di legge.

 

Una vera e propria beffa per tutti coloro che abitano ai confini di un torrente e che si dovranno accollare un lavoro ed una spesa non per tutti sostenibile.
Non solo il Comune non investe nella manutenzione ordinaria di rii e torrenti, ma riversa i suoi doveri sui cittadini.
Sicuramente riuscire a sforare il vincolo di bilanco per sborsare 88.000 per uno studio di fattibilità di un posteggio con annesso il palazzetto, porta più consenso elettorale che mettere in sicurezza il territorio.
Questa è la logica delle attuali forze politiche che ci governano sia a livello territoriale che nazionale. 
Ancora una volta noi cittadini siamo abbandonati a noi stessi da una classe politica sempre più distante dalle vere necessità di questo paese . Un paese che crolla sotto le piogge.





http://www.beppegrillo.it/…/niente-tasse-agli-alluvionati.h…

mercoledì 17 dicembre 2014

SPORT AL CROMO ESAVALENTE

Dopo aver assistito all'ultimo consiglio comunale, iniziamo questo post con una semplice domanda.

Come si può costruire e continuare a mantenere negli anni un complesso sportivo  in un area considerata inquinata dagli stessi amministratori locali ?

Il Sindaco di Arenzano Maria Luisa Biorci, riferendosi all'area Stoppani, due settimane fa ha dichiarato sul Secolo XIX : "quella fabbrica è un cancro che si è metastatizzato così profondamente nel territorio che ancora oggi non si conosce a quale livello di profondità è arrivato l’inquinamento". Stessa affermazione è stata fatta durante l'ultimo consiglio comunale  in cui veniva richiesta la proroga del Commissariamento dell'area e il riconoscimento da parte del Ministero dell'Ambiente di SIN (Sito di interesse Nazionale).
La cosa assurda é  che all'ordine del giorno coesistevano due punti nettamente in contrasto tra loro.

Infatti nello stesso consiglio comunale, il sindaco e la giunta comunicavano con orgoglio che sono stati sbloccati dal patto di stabilità altri 500 mila euro per il rifacimento del manto erboso del complesso sportivo  Nazario Gambino, ubicato esattamente a valle dell'area Stoppani, a meno di 100 metri di distanza da essa. 

In quest'area  negli anni 70 la Stoppani ha stoccato e riversato considerevoli quantità di terre esauste, intrise di cromo esavalente, minerali tossici e metalli pesanti.
Troviamo inquietante il fatto che, nonostante il reale rischio per la salute pubblica,  negli anni addietro si sia  deciso di costruire una struttura sportiva con due campi da calcio che accoglie i bambini di Arenzano e Cogoleto, propria sopra quelle terre.  

Quindi da decenni, in un sito per cui è stato riconosciuto il disastro ambientale e per cui non si è mai nemmeno pianificata una bonifica, ma si è solo speculato con finanziamenti pubblici, ancor oggi, l'amministrazione comunale (sempre dello stesso "colore" da tempo immemore) decide di investire ulteriore denaro per la manutenzione della struttura sportiva. 
Il Comune di Arenzano   è stato addirittura premiato in quanto comune virtuoso in termini di capacità di spesa e utilizzo delle risorse e grazie all'autorizzazione della Regione Liguria, oltre ai 63,2 MILIONI di euro sbloccati a marzo, ha potuto destinare altri 20 MILIONI di euro per spese di investimento e forniture.
Ebbene, come vedete i soldi ci sono. Il problema é sempre lo stesso, ovvero come e dove indirizzarli.



Cos'altro avreste fatto voi per la salute e l'attività sportiva dei vostri figli, con le stesse ingenti somme di denaro a disposizione? 

Non trovate assurdo che con tutti i milioni di euro investiti, non siano esistite e non vi siano tuttora alternative che possano garantire ai vostri figli  una prospettiva di crescita al riparo dai rischi di gravi malattie indotte dal cromo esavalente? 

In politica, ancor più che nella vita, é sempre questione di scelte.


 Nelle foto un particolare delle famose "terre esauste" su cui hanno costruito il campo da calcio "Gambino" di Arenzano


Ex hotel Miramare: la società sfuma sotto la polvere di un fallimento


Giunge la notizia del fallimento di Villa Gavotti srl, proprietaria della struttura alberghiera ex-Hotel Miramare e del cantiere adiacente all'ex Hotel Roma.

IL NOSTRO PAESE QUINDI "EREDITA" ONERI DI URBANIZZAZIONE NON RISCOSSI, EDIFICI FATISCENTI E CANTIERI "APERTI" INATTIVI CON CONSEGUENTE DEGRADO URBANO ED EVENTUALI RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA PUBBLICA. 

Mentre noi cittadini in questi giorni ci affanniamo diligentemente a pagare TASI, TARI e IMU, ci chiediamo come intenda intervenire il nostro primo cittadino su queste problematiche? 




LE ILLUSIONI DELLA VIDEO SORVEGLIANZA

Sembrerebbe che in questi ultimi tempi, a preoccupare maggiormente  i cittadini di Arenzano, non sia la crisi economica, bensì la sicurezza pubblica, cioè gli scippi e i furti. Tanto è vero che  l'amministrazione comunale ha deciso di investire un bel po' di soldi pubblici in un sistema di videosorveglianza composto  da quaranta dispositivi, 
sparpagliati tra il centro e la periferia.

Onestamente noi riteniamo che in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, questi 110 mila euro siano  buttati al vento.

Infatti sappiamo benissimo che per la tutela del cittadino Arenzanese non cambierà NULLA. 
Gli scippi alla Coop,  proprio davanti alla stazione dei Carabinieri, non saranno fermati con la sola presenza di una videocamera. Riteniamo sia un altro modo per illudere i cittadini.  

Come si può pensare che telecamere senza alcun presidio real time e relativo pronto intervento, possano sortire anche solo un  effetto dissuasore?

Citiamo due esempi tra i più significativi a sostegno della nostra tesi di inutilità dei sistemi di videosorveglianza urbani:

"secondo dati riportati da Scotland Yard, nonostante la Polizia abbia a disposizione ben 60.000 telecamere nella sola capitale inglese, solo il 3% dei reati predatori di strada vengono risolti a Londra grazie all’ausilio delle telecamere. Una ricerca francese effettuata a Saint-Etienne, ancora, rileva che non più del 2% dei fatti criminosi che avvengono negli spazi pubblici vengono risolti grazie all’uso delle immagini videoregistrate"


IL GIOCO VALE LA CANDELA? 

Un dossier francese  raccoglie alcuni dati sui costi economici dei sistemi di videosorveglianza installati in due città: Saint-Etienne e Lyon. A Saint-Etienne, una città di quasi 180.000 abitanti, dal 2001 sono presenti 67 videocamere per un costo annuale di 1,3 milioni di euro considerando il costo dell'impianto, i costi di manutenzione e la retribuzione dei 28 agenti incaricati di controllare le immagini ricevute. Nel 2008 le videocamere hanno permesso di avviare 130 procedimenti giudiziari contro gli autori dei reati videoregistrati, a fronte dei 10.532 reati accertati dalla polizia nazionale. Questo significa che le videocamere sono stati efficaci nel trattare l'1-2% dei reati avvenuti sul suolo pubblico.

A Lyon, analogamente, a fronte di un costo annuale che si aggira tra i 2,7 e i 3 milioni di euro, i sistemi di videosorveglianza hanno permesso di trattare circa l'1,6% dei fatti criminosi nel 2008. Un costo esorbitante che grava sui cittadini delle città in cambio di risultati molto deboli, come recita il titolo del dossier.

Le videocamere non sono che trappole per le illusioni......


Riferimenti: Ratcliffe J. (2006), Video Surveillance of Public Places, in "Problem-Oriented Guides for Policies. Responses Guides Series",

lunedì 15 dicembre 2014

IL GOVERNO RENZI GIOCA AL RADDOPPIO SULLA TASI 2015

Secondo il Sole 24 Ore, la  Tasi RADDOPPIERÀ nel 2015
Il governo sembra aver deciso che non solo resterà la Tasi, ma sarà pure più cara. Dal vertice tecnico di mercoledì pomeriggio il governo ha capito che sono tante (troppe?) le difficoltà di portare avanti il progetto della local tax.
Quindi  il tetto massimo dell’aliquota per la prima casa fissato al 2,5 per mille (poi diventato 3,3 per mille con l’aggiunta della quota da destinare alle detrazioni), rimane così solo per il 2014.
Dall’anno prossimo il calcolo si allinea alla vecchia Imu, ovvero il 6 per mille. In più, saranno tolte anche le detrazioni.
Per fare un esempio: i Comuni che hanno applicato quest’anno l’aliquota massima del 3,3 per mille hanno incassato mediamente 347 euro per un’abitazione di tipo civile A2. Con il 6 per mille il conto sale a 631 euro, praticamente quasi il doppio. La stessa cosa si verificherà per un’abitazione di tipo economico A3: dai 233 euro di quest’anno si arriva a 424 euro nel 2015.


Le mancanze di coerenza riguardo le  innumerevoli promesse fatte da questo governo, oramai non si contano più.


I PUNTI PRINCIPALI DELLA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SULL'ACQUA PUBBLICA


  • LA FORNITURA GRATUITA DI 50 LITRI AL GIORNO A PERSONA
  • IL DIVIETO DI DISTACCHI PER MOROSITÀ'
  • IL DIVIETO DI VENDERE IL CAPITALE TECNICO DEL SERVIZIO IDRICO CHE DEVE      RIMANERE DI PROPRIETÀ PUBBLICA
  • TARIFFE CALMIERATE CHE DISINCENTIVANO GLI SPRECHI
  • LA TRASPARENZA, L'INFORMAZIONE E SOPRATTUTTO PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO, ATTIVANDO IL PRINCIPIO "PAGO, QUINDI DECIDO".





LE FIRME DA RACCOGLIERE SONO MINIMO 5000 IN TUTTA LA REGIONE ENTRO FINE FEBBRAIO 2015, OBIETTIVO GIÀ  QUASI RAGGIUNTO A  FINE NOVEMBRE GRAZIE AI BANCHETTI SPARSI IN TUTTA LA LIGURIA

LA LEGGE DOVRÀ POI ESSERE DISCUSSA OBBLIGATORIAMENTE ENTRO UN ANNO DAL DEPOSITO DELLE FIRME.

Continua la raccolta firme per l'acqua pubblica

Restano tre mesi di tempo ai cittadini arenzanesi per firmare presso la segreteria del Comune.
Ancora una volta registriamo come da una parte ci siano i cittadini, che con le loro firme chiedono che l'acqua sia considerata un bene pubblico e dall'altra c'e' un Governo che con il decreto Sblocca Italia e la legge di stabilita' svela le sue reali intenzioni e cioè' la diretta consegna dell'acqua (e degli altri servizi pubblici) agli interessi dei grandi capitali finanziari, mirando di fatto alla completa privatizzazione del servizio idrico.

sabato 13 dicembre 2014

CONTRADDIZIONI E MANCANZA DI CHIAREZZA SU CAVA LUPARA E SUL DEPURATORE INTERCOMUNALE


Sapete quanto costa Il depuratore intercomunale di Arenzano? 
Costa 21 milioni di euro: soldi che già nel 2003 erano stati stanziati per coprire integralmente la spesa e che provengono da fondi Haven, fondi CIPE, dai fondi dei tre Comuni interessati, della Provincia e della Regione.


Considerato che il totale del capitolato d'appalto, commissionato dal dipartimento di Protezione Civile del CSM ammontava nel 2007 a 5.044.339 euro, ci interesserebbe sapere quali siano stati i lavori non previsti nel capitolato che giustifichino  una quadruplicazione del costo. 
I lavori, iniziati il 31/1/2005, dopo essere stati commissariati più volte e per ultimo dalla Provincia di Genova, sono andati sempre a rilento, finché nel 2014, si sono fermati.
Al Sindaco Biorci, durante l'ultimo consiglio, è stato chiesto dalla minoranza il motivo del fermo, ma le risposte fornite dalla stessa, ci sono apparse poco chiare, e un po' frettolose.
Infatti, secondo il Sindaco e il Commissario Brescianini, la causa del fermo dei lavori sarebbe da imputare  alla chiusura della discarica genovese di Scarpino in cui si sarebbero dovuti conferire 16.000 metri cubi di terre di risulta provenienti dagli scavi di Cava Lupara e che a detta del Sindaco  "sono già lì e ce ne sono già fuori in attesa di essere portate via, e ne devono essere scavate ancora ed essere portate via". Queste le testuali parole del nostro sindaco.
Cerchiamo di chiarire due cose fondamentali:
1-  in una conferenza stampa di febbraio 2014, Burlando dichiarava: "Al momento sono terminate le opere di consolidamento e messa in sicurezza di Cava Lupara, è stata eseguita la messa in sicurezza della parete rocciosa attraverso il posizionamento delle reti di contenimento e sono stati demoliti i manufatti pre-esistenti in calcestruzzo. Inoltre, sono in corso i lavori di preparazione dell'area sulla quale verrà realizzato l'edificio che ospiterà i processi depurativi". Quindi a febbraio di quest'anno a detta di Burlando erano iniziati gli scavi per appianare l'area del futuro depuratore senza preoccuparsi delle già note e severe condizioni di Scarpino che era a rischio chiusura.
Infatti sulla discarica genovese c'era già il problema della frana dei terreni alle spalle di Sestri e la Provincia in primavera aveva lanciato gli ultimatum per la messa in sicurezza dal rischio frane. Inoltre, a mettere soprattutto in allarme di una prevedibile chiusura, era la mancanza di adeguamento della discarica alle normative sui rifiuti. In questo caso ad andare sotto processo è stato il cosiddetto pretrattamento dei rifiuti, ovvero ciò che succede alla spazzatura dopo essere stata raccolta e prima del suo smaltimento definitivo.
Già nel 2013 l’allora ministro dell’Ambiente Orlando, aveva emanato una circolare che introduceva ufficialmente la necessità di separare la parte umida da quella secca della raccolta indifferenziata prima di poter smaltire i residui in discarica. Come altre discariche liguri, Scarpino non aveva e non ha tuttora gli impianti necessari per effettuare un pretrattamento dei rifiuti, pertanto era ed è  fuori norma. Così la Regione Liguria aveva predisposto una deroga per tutti i Comuni che avessero presentato un cronoprogramma per l’adeguamento impiantistico e un piano per l’estensione della raccolta dei rifiuti organici. Tuttavia, come era prevedibile, a metà ottobre di quest'anno e dopo vari avvisi, la deroga regionale è stata ritirata, LA DISCARICA  è  STATA CHIUSA e i rifiuti si sono cominciati a trasportare in Piemonte, portando ad un'emergenza rifiuti ANNUNCIATA.
Ciò premesso, avremmo chiesto: 
perché non è stata pianificata un'altra ipotesi di conferimento, visto che già da tempo la discarica genovese non era a norma e se ne paventava la chiusura?  
perché non pensarci prima?
2- Leggendo la delibera Comunale del 2013 riguardante la convenzione che il Comune di Arenzano ha stipulato con Rete Ferroviaria Italiana e consorzio Cociv, che disciplina l'intervento di riqualificazione e messa in sicurezza di Cava Lupara, leggiamo che vengono  "utilizzati esclusivamente materiali di scavo provenienti dalle GALLERIE DEL TERZO VALICO PER IL QUANTITATIVO STIMATO DI 1.600.000 metri cubi DI TERRE E ROCCE E DA SCAVO.
Oltre all'assurdità della legge che permette di mettere in sicurezza una cava con rocce contenenti materiali inquinanti e nocivi, mentre non permette di utilizzare le terre inerti provenienti dagli scavi della stessa cava e obbliga a conferirli in discarica, ci duole constatare come la Regione Liguria e gli enti locali non abbiano provveduto a fare una legge delega affinché ciò avvenisse e soprattutto in modo da  affrontare il problema annunciato del conferimento con largo anticipo. 
Tanto più che, nonostante la messa in sicurezza con terre del terzo valico e con reti di protezione, recentemente si è verificata un'altra situazione di dissesto della parete rocciosa.
il sindaco Biorci parla infatti di "una frana imponente", tra l'altro ben visibile anche dall'autostrada, mentre Burlando a febbraio asseriva  che erano terminate le opere di consolidamento e messa in sicurezza di Cava Lupara attraverso il posizionamento delle reti di contenimento.
Quindi viene spontaneo chiedersi se accettare un apporto spropositato di rocce e terre da scavo inquinate dal terzo valico, sia davvero l'unico modo per mettere in sicurezza una cava, o se sia solo un modo per incassare denaro che passa attraverso un consorzio discutibile, a scapito di un maggior inquinamento.
Inoltre "se Cava Lupara, nonostante la presunta messa in sicurezza, è a evidente rischio idrogeologico, perché costruirvi alla base un costosissimo depuratore? COME SI FA A COSTRUIRE UN DEPURATORE SOTTO UN TERRENO ROCCIOSO FRANOSO?
Come vedete la situazione  appare controversa e contraddittoria. 
NEL FRATTEMPO, FIUMI DI DENARO PUBBLICO SCORRONO VIA, I TEMPI SI DILATANO, LE COOPERATIVE APPALTATRICI SPECULANO E L'INQUINAMENTO AUMENTA, IN BARBA A TUTTE LE LEGGI EUROPEE CHE TUTELANO L'AMBIENTE.