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venerdì 21 novembre 2014

EMERGENZA LEGNAME SUGLI ARENILI POST ALLUVIONI E MAREGGIATE.



In tutto il litorale ligure dopo le alluvioni e le mareggiate, oltre

ai danni, si ripete sempre lo stesso fenomeno: tonnellate di detriti, in gran parte legname trascinato dalla piena dei torrenti in mare, vengono rigettati sulle spiagge.
Nei giorni scorsi anche la spiaggia di Arenzano si presentava come una distesa di legname, canne, arbusti e detriti.
Per una recente legge emanata dal Governo Letta, tronchi e arbusti bagnati sono considerati rifiuti solidi urbani, quindi, come tali, c'é il divieto di bruciarli sul posto come avveniva un tempo.
Inoltre i concessionari degli stabilimenti balneari sono obbligati a rimuoverli.
Tutto ciò ovviamente comporta un costo che grava sull'intera cittadinanza.
Trattandosi di legno impregnato di acqua e di sale, esso non può essere considerato come rifiuto riciclabile e smaltito nella raccolta differenziata, ma viene smaltito in discarica: dato che il costo di smaltimento va in base al peso e il materiale risulta molto più pesante proprio perché pregno d’acqua, i costi aumentano. A conti fatti quindi, ogni volta che i Comuni liguri devono sostenere questi costi, sborsano una media di 120 euro a tonnellata per smaltire in discarica materiale appesantito dall’acqua. Queste cifre ricadono successivamente sulla TARI.
Il buon senso ci porta a dire che in questo modo andiamo a riempire le discariche di materiale che potrebbe essere utilizzato diversamente, sicuramente in modo economicamente più vantaggioso per tutti noi. Fino a non tanto tempo fa i tronchi di legno erano considerati materiali organici, ora sono diventati "rifiuti solidi urbani".
In poche parole, per la normativa italiana, un albero che viene trascinato dalla potenza della piena del fiume e percorre decine di chilometri, una volta arrivato alla foce, si inzuppa di acqua salata e diventa un RIFIUTO: un paradosso che ci costa molto caro.
Una definizione del Ministero dell'Ambiente ci costringe a smaltire in discarica la legna trasportata dai fiumi sugli arenili trasformando in un costo quella che potrebbe essere una risorsa da utilizzare anche per mettere in sicurezza il territorio. Uno spreco da diverse centinaia di migliaia di euro.
In casi come questi, sempre piu frequenti negli ultimi tempi occorrerebbe che i nostri amministratori comunali chiedessero al Presidente della Regione e all’assessore all’Ambiente di attivare un protocollo tra Regione Liguria e Comuni per consentire ai cittadini di prelevare questi legnami per realizzarne legna da ardere o per poterla riciclare e riutilizzare per altri scopi; ovviamente occorrerebbe, per la tutela dell'ambiente, un'ispezione preventiva da parte della polizia municipale la quale verifichi che non ci siano anche materiali plastici, ferrosi o pericolosi.
In alternativa si potrebbe procedere ad un'analisi chimica della legna e, nel caso non risulti alterata da sostanze inquinanti , farla triturare in modo che si possa utilizzare per la produzione di compost o di pellet per stufe.

Dopo gli ingenti danni causati dalle recenti alluvioni, non possiamo fare a meno di sottolineare che se la legna venisse intercettata a monte, risolverebbe anche importanti e purtroppo nefasti problemi di dissesto idrogeologico.