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lunedì 31 luglio 2017

DEBITI FUORI BILANCIO: IL COMUNE SI E' PROSTRATO AI PIEDI DI UN BAR TRASCURANDO I DIRITTI DI UN'ALTRA ATTIVITA' COMMERCIALE... Ed ora le spese le pagano i cittadini. .

Pubblicato da SaBrìna Traverso31 luglio

Qui siamo di fronte ad una sentenza del Consiglio di Stato e tutte le spese processuali e di avvocati che hanno generato un debito fuori bilancio a causa di una perseveranza nell'errore da parte del Comune.
Riteniamo vi sia una grave responsabilità da parte degli uffici.
In data 31 dicembre 2003 la società Olivette aveva presentato una domanda di concessione di suolo pubblico prospiciente l'esercizio commerciale , nel 2004 era stata fatta una modifica al Regolamento Generale per l'Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche comunali e nel novembre 2005 il Responsabile del Servizio Patrimonio, Demanio e Catasto del Comune di Arenzano aveva chiesto l'annullamento della domanda e negato la concessione. Con un provvedimento del 31 agosto 2005 si era data concessione permanente al bar Roma per il mantenimento dell'occupazione del suolo pubblico in corso Matteotti frontistante al civico 116.
L’area, oggetto della richiesta di concessione, immediatamente prospiciente l’esercizio commerciale della società ricorrente, è stata concessa ad uso esclusivo al bar Roma supponendo l’efficacia dell’ originaria concessione, titolarità che con sentenza (TAR, sez. I. n. 209/05)è invece stata esclusa;
alla ricorrente invece non è stata concessa la possibilità di esercitare il diritto di prelazione previsto dal regolamento comunale per lo spazio antistante l’esercizio commerciale;
’amministrazione ha il dovere di porre in comparazione le richieste al fine di giungere ad una soluzione che contemperi le opposte esigenze;
Ovviamente la richiedente ha fatto ricorso al TAR.
Dopo la prima sentenza del Tar che ha accolto la richiesta della società olivette, il Comune, pur sapendo di essere nel torto, si è opposto al ricorso ed è ricorso in appello al Consiglio di Stato. Evidentemente ha fatto ricorso per tentare di giustificare le azioni errate fatte prima. Il nostro voto contrario esenta da eventuale responsabilità erariale: questa è un''azione che nasce errata ed in cui l'errore è noto.
Sia parte politica che funzionari, a quanto si legge in sentenza, hanno prima fatto quel che non avrebbero dovuto fare e poi hanno cercato di coprirsi le spalle facendo opposizione al ricorso al TAR e, non paghi, hanno pure fatto appello al CdS.
Non solo votiamo contrari, ma ci riserviamo di approfondire la vicenda, in quanto, leggendo le sentenze, si evidenzia un trattamento ingiustificatamente favorevole ad un attività commerciale rispetto ad un altra con l'evidente beneplacito della politica. Di fronte ad un pari diritto e a tre sentenze, abbiamo il dovere di approfondire i motivi di cotanta ostinazione.
Votiamo contrari perchè oltre al danno arrecato in questo caso ad una attività commerciale, c'è anche la beffa, visto che le spese legali le pagano i cittadini e non certo i politici o i dirigenti che hanno agito contro l'interesse pubblico.
Faremo analizzare bene le due sentenze in vista della presentazione di una mozione con cui impegneremo il sindaco "a dare mandato agli uffici di avviare un'indagine interna per verificare le responsabilità dei dirigenti e verificare la possibilità di rivalersi anche economicamente sui dirigenti che dovessero risultare aver agito con estrema superficialità o colpa.

lunedì 17 luglio 2017

EMENDAMENTI PER OTTENERE MAGGIORE TRASPARENZA NELLE NOMINE CHE DEVONO SEGUIRE I PRINCIPI DI MERITOCRAZIA E NON QUELLI DI "SCAMBIO DI FAVORI POLITICI"

Pubblicato da SaBrìna Traverso17 luglio

I criteri per la nomina di rappresentanti del comune nelle società partecipate e nelle fondazioni dovrebbero sempre essere ispirati ai principi sanciti dalla Costituzione, dell’imparzialità, della competenza e del merito, nonché della piena trasparenza e pubblicità dei processi decisionali.
Nella prassi pregressa molto spesso le scelte erano effettuate di fatto dai dirigenti dei partiti, con prefissata ripartizione di“posti” fra maggioranza e opposizioni o fra diversi partiti o gruppi politici, anche a scapito di valutazioni di merito solidamente fondate, così che spesso si consideravano certe nomine come giustificate più dall'intento di “collocare” persone in considerazione di loro appartenenze o “meriti”politici che non dalla ricerca delle migliori competenze e capacità in relazione all'incarico da svolgere.
Vi sono casi di nomine effettuate in persona di consiglieri comunali, venendosi in tal modo così a cumulare la funzione rappresentativa nell'ente controllante (il Comune) con quella di amministrazione in enti controllati; nonché casi di cumulo ingiustificato di incarichi.
E’ perciò necessario, da un lato che si configurino procedimenti trasparenti e corretti per pervenire alle designazioni; dall'altro lato, che si identifichino e si rispettino di fatto adeguati criteri
sostanziali per le scelte da effettuare.

La riunione della 1^ Commissione é stata abbastanza fruttuosa.
Grazie al lavoro svolto e alla tenacia, siamo riusciti ad apportare alcune modifiche migliorative, sia nella forma che nel contenuto, agli indirizzi per le nomine dei rappresentanti del Comune negli enti, nelle aziende e nelle fondazioni.
Ora il documento rivisto verrà portato nuovamente in consiglio per l'approvazione.
Il concetto di trasparenza non é ancora così diffuso e "digerito" dalla amministrazione arenzanese, ma su alcuni punti si é giunti ad una mediazione che comunque ha apportato un miglioramento sotto questo aspetto.

-RISULTATI RICICLAGGIO ANNO 2016 E SANZIONI: IL COMUNE DI ARENZANO DOVRÀ' PAGARE 4.035 EURO

Pubblicato da SaBrìna Traverso17 luglio

I consiglieri regionali M5S Regione Liguria ci hanno appena trasmesso la delibera di giunta che accerta le percentuali di riciclo per tutti i comuni secondo la l.r 20/2015 che prevede a partire dall'ultimo quadrimestre 2016 obiettivi di riciclo, pena una sanzione di 25 euro ogni tonnellata di rifiuto raccolto in modo indifferenziato, fino a raggiungimento dell'obiettivo.
Queste sono le sanzioni di cui sui giornali si è letto ultimamente, unite a quelle sul mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previste dal dlgs 152/2006 (ecotassa).
Nella tabella potete vedere nelle ultime tre colonne, rispettivamente, il quantitativo mancante al raggiungimento dell'obiettivo relativo all'ultimo quadrimestre 2016 (in Kg), il quantitativo mancante relativo all'annualità (espresso in tonnellate) e il contributo richiesto (espresso in Euro).
Come si può vedere il Comune di Arenzano dovrà pagare 4.035 euro a causa del mancato raggiungimento della raccolta differenziata inviata al riciclo di plastica e metallo.
Ciò significa che qualcosa non ha funzionato.
Probabilmente il sistema di raccolta di questi materiali non è stato quello idoneo e, allo stesso tempo, è mancata un' adeguata campagna informativa e di sensibilizzazione del cittadino.