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sabato 31 gennaio 2015

ALLA PROVA DELLA FIRMA

Da oggi Mattarella sarà il Presidente della Repubblica.


Innanzittutto rivendichiamo con orgoglio il fatto di non aver preso parte a questa scelta, imposta dall'alto, nata dal patto del Nazareno, e votata a larga maggioranza dalle larghissime intese, dopo un mese di teatrini mediatici. 
Se da queste forze politiche fosse arrivato un solo sussulto di dignità e di coerenza, le cose sarebbero andate diversamente.

Onestamente ci riesce difficile aspettarci che questo nuovo Presidente si comporti seguendo i doveri che caratterizzano la sua alta carica, dando un segnale di distacco all'ottennio di Napolitano, anche perché, andando a scavare nella sua carriera politica, purtroppo le premesse non sono buone.

Noi come sempre, saremo vigili, attendendolo al varco, quando già nelle prossime settimane dovrà firmare 'Italicum, la legge elettorale partorita dal patto Renzi-Berlusconi, che presenta gli stessi vizi di incostituzionalità del Porcellum, legge che lo stesso Mattarella aveva bocciato in qualità di giudice della Corte Costituzionale.

P.s Ovviamente, in nome della coerenza e della democrazia dal basso, i nostri portavoce hanno votato Imposimato, ossia il candidato scelto dai 51mila cittadini (iscritti e certificati) e non dai vertici di partito.

sabato 24 gennaio 2015

RIFIUTI LIGURIA- RIPORTIAMO LA POLITICA NEI PALAZZI!



La missione della COMMISSIONE ECOMAFIE in Liguria è stata un ulteriore dimostrazione dell'ASSENZA DELLA POLITICA nei nobili palazzi, 
sta a noi cittadini e portavoce PORRE RIMEDIO 
Funzionari pubblici che truccano gli appalti in cambio di sesso (intercettazioni:"dai non fare la fanatica.... vieni da me brindiamo a champagne alla faccia di chi sta spalando"), discariche esaurite o sottosequesto, carenza di impianti ma alto costo di gestione procapite, rimpalli responsabilità e frammentazione, raccolta differenziata e recupero materia modesti.... 
I parlamentari Cinque Stelle hanno terminato la missione in LIGURIA con l'amaro in bocca e tanti documenti da vagliare, ma  torneranno  presto.



Tre i motivi principali che hanno richiesto l’intervento della commissione bicamerale sugli illeciti dei rifiuti:
- verificare la questione legata ai rifiuti urbani;
- procedere con la bonifica del siti contaminati (tra cui c’è anche la Stoppani di Cogoleto);
- occuparsi della questione del traffico transfrontaliero dei rifiuti.

Dal punto di vista pratico, ha spiegato il Vice Presidente della Commissione Vignaroli (M5S), «non è compito della commissione d’inchiesta fornire politiche adatte alla gestione dei rifiuti», perché «noi ci occupiamo di illeciti». Però, «non possiamo non prendere atto del fatto che manchi totalmente un piano rifiuti regionale: c’è un rimpallo di responsabilità, il Comune (di Genova, ndr) ha cambiato idea sul gassificatore e lamenta la mancanza del piano, ma Burlando risponde che i Comuni cambiano continuamente idea. La Liguria si è addormentata sulle discariche. C’è una carenza di impianti soprattutto per quanto riguarda il pre-trattamento, la percentuale relativa alla raccolta differenziata è bassa, eppure il costo procapite della gestione dei rifiuti in Liguria è il più alto dell’Italia settentrionale».
Noi del Movimento Cinque Stelle, miriamo alla  sostenibilità ambientale, economica e sociale!
Non è facile ma se facciamo rete ci riusciamo col SORRISO!


venerdì 23 gennaio 2015

POI CI CHIEDIAMO PERCHÉ LE AZIENDE CHIUDONO....

Ill governo Renzi, oltre ad aver massacrato per bene le aziende italiane, sferra un altro attacco contro di esse. 
Questa volta parliamo di Iva: la norma in questione si chiama 'Split payment', letteralmente 'spacca il pagamento', anche se in realtà ad essere spaccate sono le gambe delle nostre imprese, grandi e piccole.
La norma, inserita alla chetichella nella legge di Stabilità licenziata a poche ore dal Natale, prevede che da quest'anno le Pubbliche Amministrazioni non paghino più alle aziende l'Iva sulle fatture ricevute per forniture di beni e servizi, ma che la versino direttamente all'erario.
Facciamo l'esempio di un'azienda che fattura di imponibile 10 milioni di euro nei confronti della P.A.: fino a ieri questa azienda avrebbe regolarmente incassato i 2 milioni e 200 mila euro di Iva, che sarebbero andati a reintegrare l'Iva che l'azienda paga, a sua volta, ai suoi fornitori. Ora invece, l'azienda dovrà comunque continuare a pagare l'Iva ai suoi fornitori, senza però vedersi pagata quella che gli spetta dalla Pubblica Amministrazione.
In sostanza, lo Stato si è fatto una norma su misura per poter avere sempre liquidità nelle proprie casse a spese delle imprese. Queste, con i tempi biblici previsti per i rimborsi, con gli intoppi burocratici e con i decreti attuativi della norma ancora mancanti, si ritroveranno nei guai: riusciranno a pagare fornitori, tasse e buste paga dei dipendenti? Crediamo proprio di no.
Questa incredibile e paradossale situazione andrà a pesare soprattutto sulle spalle delle piccole imprese, già sofferenti a causa dell'impossibilità di accedere ai crediti bancari.
Durante la Legge di stabilità il Movimento 5 Stelle si è opposto con tutte le sue forze a questa norma, osteggiata anche dall'Europa. Ora torna a chiedere per l'ennesima volta a Renzi di fermare lo 'split payment', che rischia di mettere definitivamente in ginocchio le nostre imprese.

mercoledì 21 gennaio 2015

L'OBIETTIVO PRIMARIO DEVE ESSERE LA MASSIMA OCCUPAZIONE

Spero che un giorno si realizzi un mio vecchio sogno: sostituire il principio del pareggio di bilancio, inserito impavidamente nell’art.81 della nostra Costituzione, con l’obiettivo del perseguimento della massima occupazione. E questo non solo per ribadire con forza quanto posto a fondamento della nostra Repubblica democratica nel primo articolo, ma perché è da ritenersi la finalità primaria a cui deve tendere ogni azione dello Stato in quanto tale.

La nostra partecipazione all’UE, e in particolare all’Unione monetaria, hanno invece costantemente disatteso questo fondamentale principio, poiché il modello economico preso a fondamento e supporto per la sopravvivenza dell’euro, non permette ad economie molto diverse fra loro di poter raggiungere questo essenziale obiettivo nella stessa misura ed intensità; anzi paradossalmente riesce a farlo perseguire più facilmente a qualche paese ma a pesante discapito di altri!

La globalizzazione abbracciata senza aver definito regole e comportamenti comuni ha fatto il resto, permettendo nel totale silenzio e complicità dei governi europei la delocalizzazione industriale e produttiva verso aree che consentivano maggiori competitività grazie a limitatissime garanzie in termini sociali e di democrazia oltre che alla piena flessibilità della propria moneta. L’effetto di tali dissennate scelte sono tristemente visibili nella desertificazione costante ed irreversibile che stanno condannando un Paese industriale come l’Italia a tassi di disoccupazione non più compatibili con chi si accredita ancora essere una nazione libera, rappresentativa e democratica. 

Cosa aspettare ancora nel non porre come primario e insostituibile obiettivo nella nostra Costituzione Repubblicana il sacrosanto fine del perseguimento della massima occupazione? Esiste per caso un beneficio superiore per la collettività di quello raggiungibile garantendo un lavoro a tutta la forza lavoro disponibile in ogni angolo del Belpaese? Ricordo che coloro che vollero e fondarono la Repubblica sulle ceneri del disastro della Guerra, avevano molto chiaro questo obiettivo perché erano ben consci che il più grande bene prezioso a nostra disposizione fosse la capacità e l’intraprendenza scaturita dal lavoro e se fosse stato garantito a tutti, avrebbe consentito prosperità e benessere nel tempo.

Per rincorrere invece questo distorto “sogno” europeo abbiamo rinunciato a questo principio, non peraltro perché ci siamo affidati a personaggi nel passato e nel presente che non hanno minimamente compreso e valutato cosa gli effetti dei vincoli esterni avrebbero prodotto nel delicato meccanismo della nostra economia che in ogni caso, a torto o a ragione, ci aveva fatto ritornare fra i grandi.

Perciò si faccia avanti chi sostiene invece che per il bene della collettività siano altri gli obiettivi o se perseguendo gli attuali, dettati e imposti da Bruxelles e Francoforte passando magari prima da Berlino, siano maggiormente funzionali per poter garantire un onesto e dignitoso lavoro per tutti!

Antonio Maria Rinaldi


domenica 18 gennaio 2015

SULLA STOPPANI ESPLODE L'ENNESIMA BOMBA

Gli accertamenti della magistratura sono in corso già da tempo e l'Europa aveva aperto una procedura di infrazione. 
Ora sulla discarica di Molinetto indaga la Procura genovese che ha aperto un fascicolo contro ignoti. 
L’ipotesi è che la gara di appalto sia stata ritagliata su misura per favorire qualcuno. E non si esclude che il favore sia stato ripagato a suon di tangenti.