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giovedì 14 luglio 2016

UNA FRANA PREVISTA ED EVITABILE

Non possiamo negare che, nel  guardare la carta di suscettività al dissesto del piano di bacino e nel vedere che l'area del Pizzo è colorata di un rosso vivo che corrisponde ad una suscettività  MOLTO ELEVATA, mentre una strada importante come l'Aurelia dopo 109 giorni è ancora bloccata per via di una frana che si sarebbe potuta PREVEDERE e PREVENIRE, la rabbia che ci pervade è davvero tanta.
Una rabbia e un'indignazione che naturalmente aumentano leggendo gli interventi che erano previsti nel "Piano di Bacino stralcio per l'assetto idrogeologico". 
Secondo il D.L. 180/98 le attività relative all’individuazione e alla perimetrazione delle aree a rischio di inondazione e a rischio di frana dovranno essere articolate nelle seguenti 3 fasi:
1) individuazione aree soggette a rischio idrogeologico;
2) perimetrazione, valutazione dei livelli di rischio e definizione misure di saIvaguardia;
3) programmazione della mitigazione del rischio. 


Leggiamo sul "Piano di bacino stralcio sul rischio idrogeologico AMBITI 12 e 13 Piano degli interventi" - di cui l'ultima modifica  con D.G.P. n. 6 del 05/02/2013:
AREA IN FRANA LOCALITA' PIZZO:
A monte della S.S. Aurelia, in località Pizzo, un lungo tratto di versante (circa800 m) compreso tra il tracciato autostradale e il mare, risulta da tempo interessato da numerosi fenomeni franosi localizzati e diffusi, principalmente di crollo (scheda franaARZ_01). Ampi tratti di versante appaiono adeguatamente messi in sicurezza con la realizzazione di muri o l‟applicazione di reti metalliche tirantate, altri necessitano di nuove misure di prevenzione o bonifica.
Interventi:
un primo intervento si rende necessario ad ovest della galleria del Pizzo, dove una vasta parete rocciosa (con una giacitura o piani di fratturazione sfavorevole al pendio) è sede di fenomeni di crollo di materiale di grossa pezzatura.
Occorre controllare l‟evoluzione dei fenomeni gravitativi, al fine di
monitorare la stabilità del fronte roccioso, con particolare riguardo per l‟edificio di monte ed eventualmente procedere con la rimozione dell‟accumulo di materiale creatosi alla base della parete, disgaggi e l‟applicazione di chiodature o reti metalliche che consentano la messa in sicurezza della parete.
Un secondo intervento dovrà essere realizzato circa 250 m ad est della galleria del Pizzo dove una frana recente in materiali sciolti e roccia ha interessato una porzione di versante e coinvolto una strada di servizio ad alcune abitazioni.
In questo punto devono essere previsti interventi mirati al
consolidamento del versante con la realizzazione di muri di sostegno, reti paramassi e regimazione delle acque a monte.
Per tutto il tratto in frana a monte della S.S. Aurelia si evidenzia comunque la necessità di un costante monitoraggio delle pareti soggette a distacco di materiale, anche se già interessate da protezioni passive (A3-GM3).

Qualcosa si sarebbe potuto e dovuto fare. Perlomeno provarci.

http://www.pianidibacino.ambienteinliguria.it/…/Piano_inter…