Archivio blog

martedì 31 maggio 2016

CI AUTOFINANZIAMO CON UN OCCHIO ALL'AMBIENTE

Le cicche di sigaretta sono un rifiuto pericoloso per l'ambiente e non biodegradabile. Le fibre di acetato di cellulosa, di cui è composto il filtro, una volta immesse nell’ambiente, non scompaiono ma vengono semplicemente frantumate: in questo modo si accumulano nel suolo e nelle acque superficiali e marine. II danno ambientale, viene aggravato dalle 4000 sostanze chimiche che il filtro ha assorbito durante la combustione della
sigaretta. Le cicche sono un rifiuto pieno di sostanze tossiche e, se gettate in acqua, diventano un time‐relased di composti chimici pericolosi.
Sono stati trovate cicche nello stomaco di pesci, uccelli, tartarughe, balene e altre creature marine.
Ogni anno milioni di animali marini perdono la vita a causa dell’ingestione di cicche di sigaretta scambiate per cibo.

Per quanto riguarda la pulizia da parte dei Comuni, la raccolta delle cicche risulta particolarmente difficile a causa delle loro ridotte dimensioni. Infatti rimangono facilmente intrappolate nelle fessure, nelle intercapedini,nei tombini e nei cespugli, dove i mezzi di spazzamento manuali e meccanici non riescono ad arrivare. Negli ambienti naturali si rende addirittura necessaria una raccolta manuale, con costi elevati, per rimuoverle dalle rocce, dalla vegetazione e dalle spiagge.
La collettività spende cifre considerevoli per ripulire strade e marciapiedi dalle cicche, con risultati non sempre soddisfacenti.


PER QUESTI MOTIVI IL NOSTRO GRUPPO, invece di inutili gadget, HA DECISO DI ACQUISTARE QUESTI UTILISSIMI POSACENERE PORTATILI CHE POTRETE TROVARE PRESSO I NOSTRI GAZEBO/BANCHETTI (offerta libera).

#ArenzanoPulita

mercoledì 18 maggio 2016

LA FATISCENZA DI UN EDIFICIO SPESSO NON E' SOLO UNA QUESTIONE ESTETICA, MA ANCHE E SOPRATTUTTO......

Come già denunciato in un precedente post, torniamo a portare all'evidenza lo stato di  degrado al quale è sottoposto ormai da molti anni l'edificio dell'ex Albergo Mira Mare. Come testimoniano le immagini  qui sotto, esso versa in uno stato di totale abbandono.













Riteniamo che questo stato di degrado  non possa trovare giustificazione alcuna da parte della Amministrazione pubblica,  responsabile del decoro della Città e della incolumità dei Cittadini. 
Infatti questa situazione non è solo una questione estetica (peraltro marcata vista la locazione dell'immobile nella strada più turistica di Arenzano) , ma anche e soprattutto una necessità di tutelare SICUREZZA e IGIENE PUBBLICA. Infatti è  esperienza tristemente maturata che gli immobili in abbandono, che presentano criticità strutturali, possano determinare distacchi improvvisi di porzioni di facciata, con grave pericolo per i passanti. Inoltre questi edifici diventano al loro interno tane per roditori che trovano nella sporcizia e nell'abbandono loro abituale dimora dove proliferare.












Le immagini ci sono state fornite da un cittadino arenzanese che più volte ha scritto al Sindaco e ha  informato  Prefetto, curatore fallimentare e  giudice delegato denunciando  tale situazione al fine di sollecitare  il pronto intervento delle pubbliche funzioni preposte alla tutela del decoro ambientale e della sicurezza pubblica, nella non creduta ipotesi che la Curatela non provveda ad immediato intervento risolutore di quanto oggetto di doglianza.

L' Hotel Miramare di Arenzano - Residenza Villa Gavotti Srl in liquidazione risulta infatti inserito nella procedura concorsuale.    

FRANA DEL PIZZO: parliamo di responsabilità.

 Premessa: È vero che generalmente è il proprietario dei terreni a monte che deve far sì che le stesse non arrechino danno alle proprietà a valle e che un muro di sostegno viene attribuito di principio a colui che sta a monte, ed è anche vero  che se non ci sono prove che il muro sia stato costruito da chi sta a valle potrebbe essere chiamato a risponderne il proprietario (è un caso limite). In qualche caso il giudice ha disposto di stabilire la cronologia degli interventi e le responsabilità ricadono su quelli più recenti.
Tuttavia nel caso in questione si parla di "versante" che comunque è preesistente alla strada, quindi chi fa o gestisce la strada dovrebbe preoccuparsi della sua sicurezza ed intervenire d conseguenza.  Un libero professionista che ha avuto già contenziosi con ANAS afferma che essa tende sempre ad attribuire  la colpa ai proprietari dei terreni sovrastanti, ma non sempre le va bene. 
In altre parole non è automatico che il proprietario di un versante (non di un muro o di un manufatto) venga chiamato a rispondere dei danni di una frana del suo terreno. L'ANAS,  accertato il potenziale pericolo,  avrebbe potuto decidere di non far passare  la strada in una zona geologicamente a rischio oppure  predisporre dei sistemi di protezione passivi quali un muro di protezione con reti e cavi o una galleria artificiale.
Naturalmente quelle che abbiamo elencato sono tutte possibilità; alla fine sarà il giudice a decidere.

 

Per la legge è Il gestore della strada, in questo caso ANAS, ad essere il responsabile dei versanti della strada stessa; nel merito si va poi a discutere dei limiti di pertinenza stradale e della definizione del versante, ma è il gestore della strada ad essere il responsabile della sicurezza della sua strada. 



Inoltre le sentenze ultime della Cassazione hanno dato ragione ai proprietari.

-Responsabilità da custodia: l’ente proprietario della strada paga i danni anche quando i massi cadono dal terreno di un privato.   L’ente proprietario della strada è tenuto a risarcire i danni provocati dagli eventi naturalistici (come una caduta di massi) anche se provenienti da proprietà limitrofe di terzi. Così, per esempio, se una serie di detriti discendono da un pendio perché causati dalla cattiva manutenzione di un fondo di un privato, l’eventuale danno agli automobilisti che circolano sulla strada pubblica deve essere indennizzato dall’Anas.   L’ente pubblico, proprietario della strada, si può esonerare dalla responsabilità solo se prova che si è trattato di un evento imprevedibile, cosa difficile da dimostrare se, per esempio, era già presente una segnaletica di pericolo, non vi era un muro di contenimento ed era chiaro a tutti che, prima o poi, il terreno sarebbe franato.   -

-Essendo funzione primaria dell'ente proprietario della strada quella di garantire la sicurezza della circolazione (D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, art. 14) e spettando all'ANAS, tra l'altro, il compito di adottare i provvedimenti necessari ai fini della sicurezza del traffico sulle strade e sulle autostrade che le sono affidate e in relazione alle quali essa esercita i diritti e i poteri attribuiti all'ente proprietario (D.Lgs. 26 febbraio 1994, n.e 143, art. 2), poco importa, in questa sede, stabilire su chi dovesse, in definitiva gravare il costo economico del risanamento delle sponde laterali, Sta di fatto che l'Ente non poteva consentire la circolazione su un tratto di strada di cui aveva la custodia, senza adottare - o assicurarsi che venissero da altri adottati - i presidi necessari ad eliminare i fattori di rischio conosciuti e conoscibili con un attento e doveroso monitoraggio del territorio. (...) l'inerzia del proprietario nella realizzazione degli interventi idonei a bonificare il terreno adiacente alla strada, non elimina di certo quella del proprietario o del concessionario dell'area su cui i massi rocciosi erano, ineluttabilmente, destinati a cadere - e caddero infatti - mettendo a repentaglio quella sicurezza della circolazione che, come testé specificato, costituisce uno dei compiti primari dell'ANAS.

fonti: 
-http://www.laleggepertutti.it/54166_frana-risarcimento-danno-sempre-dovuto-dallanas-o-dal-proprietario-della-strada#sthash.Z3QzIvdD.dpuf

-http://www.neldiritto.it/appgiurisprudenza.asp?id=7412

sabato 14 maggio 2016

ADESIONE AL COMITATO PER IL NO AL REFERENDUM MODIFICHE COSTITUZIONALI

 Il Parlamento italiano dovrà pronunciarsi definitivamente in ordine alla nuova modifica della Costituzione approvata in prima lettura sia dal Senato che dalla Camera dei deputati. 

Tale legge costituzionale proposta dal Governo riforma la Parte II della Costituzione in modo rilevante mettendo a rischio l'identità della stessa e con essa la genesi della Repubblica italiana costruita dopo la Resistenza. 

 Tutto ciò è ancor più inaccettabile in rapporto alla nuova legge elettorale Italicum, già approvata e molto simile al Porcellum, su cui la Corte costituzionale ha già pronunciato l’illegittimità; 
Inoltre  la cancellazione dell' elezione diretta dei Senatori e la composizione del Senato fondata su persone non elette dal popolo ma nominate, colpiscono irrimediabilmente il principio della rappresentanza politica e della democrazia, e ledono gli equilibri del sistema istituzionale. 
Non basta l'argomento del taglio dei costi della politica, che più e meglio poteva perseguirsi con scelte diverse visto che i costi saranno ridotti solo di un quinto;
 né basta l’intento dal sapore propagandistico di costruire una Repubblica delle autonomie, smentito da un rapporto Stato-Regioni-Enti Locali che riduce drasticamente i poteri di questi ultimi relegandoli ad una funzione marginale rispetto al Governo Centrale; 
 La Carta Costituzionale ha sempre avuto la sua forza nell’articolazione dei poteri in senso plurale e partecipato egualmente su tutto il territorio nazionale, mentre il vero obiettivo della riforma è lo sbilanciamento delle decisioni istituzionalmente importanti a favore dell'esecutivo;
Una prova in tal senso si trae dalla volontà di introdurre in Costituzione un farraginoso procedimento legislativo dove sarà il governo a dettare i tempi dell'agenda dei lavori parlamentari; 

 Il disegno di legge costituzionale del Governo stravolge radicalmente gli equilibri, i pesi e contrappesi dell'impianto della Costituzione, ed è esclusivamente proteso a trasformare i diritti sociali e le libertà personali, in valutazioni economiche che blindano il nostro paese nella cortina dell’Europa dell’austerità, delle banche e dei trattati, come già avvenuto con l’introduzione nel testo costituzionale del meccanismo del pareggio di bilancio. 

 L'impatto della nuova riforma sulla sovranità popolare, sulla rappresentanza, sulla partecipazione, sul diritto di voto, sarà devastante e condurrà il Paese verso la fine della eguaglianza sostanziale sancita nella nostra Costituzione. 






Per queste ragioni e per difendere la democrazia politica, l’autonomia dei territori, i principi di eguaglianza e i diritti,



 il gruppo CITTADINI ATTIVI PER ARENZANO A 5 STELLE:

  •  Ha aderito al Comitato per il No nel referendum sulle modifiche dellaCostituzione; 
  •  Promuove la raccolta firme affinché si possa dare l’ultima parola al popolo italiano    attraverso lo svolgimento del referendum confermativo; 
  • Vorrebbe che la Giunta Comunale si impegnasse a rendersi operativamente coinvolta da questo momento in ogni altra iniziativa utile e necessaria nei prossimi mesi a scongiurare la manomissione della Costituzione, partendo dall’informazione ai cittadini, e dalla mobilitazione delle altre realtà istituzionali come le scuole e le associazioni presenti ad Arenzano e sul territorio; 


IL TEMPO STRINGE: CI VEDIAMO DOMENICA 29 MAGGIO DALLE 10 ALLE 13.30 IN VIA BOCCA PER FIRMARE PRESSO IL NOSTRO GAZEBO!!

venerdì 13 maggio 2016

UNA PETIZIONE PER CHIEDERE CHIAREZZA E INFORMAZIONI SULLA FRANA

Il gruppo "Cittadini attivi per arenzano a 5 Stelle" il 4 maggio 2016 ha dato il via ad una raccolta firme per la sottoscrizione di una petizione alla quale hanno aderito diversi cittadini e commercianti indirizzata al Sindaco e alla Giunta. 
Con questa petizione in sostanza si chiedeva che la cittadinanza, ai fini di una maggiore trasparenza ed a fronte di una comprensibile esigenza di poter monitorare adeguatamente l'evolversi della situazione, fosse messa al corrente con costanza e puntualità, riguardo qualsiasi incontro, atto, provvedimento, decisione adottati dagli enti preposti, dagli organi istituzionali e dagli organi giurisdizionali di cui il Comune fosse a conoscenza. Ossia che venisse fornito un cronoprogramma dettagliato e continuo di tutti i dati riguardanti la frana che il 19 marzo  ha bloccato l'Aurelia in località Pizzo, tagliando in due la strada statale. 

Giovedì scorso, subito dopo le riprese in diretta della Rai, abbiamo avuto modo di spiegare direttamente al sindaco il contenuto della richiesta espresso a mezzo petizione e, nel pomeriggio, la Sindaco stessa si è messa al lavoro per esaudire la nostra  lecita richiesta.

Ecco la pagina che DA OGGI 13 MAGGIO 2016 si può trovare sul sito del Comune:http://www.comune.arenzano.ge.it/frana-di-arenzano.htm 

Apprezziamo sicuramente la buona volontà del Sindaco ed il fatto che sia stata immediatamente accolta la nostra richiesta ancor prima che la petizione fosse protocollata, ma non nascondiamo che ci saremmo aspetatti di più: auspicavamo delle informazioni  più dettagliate ed esaustive. Ad esempio, dagli incontri citati nel sito con prefetto, magistrato, dirigenti ANAS, tecnici comunali e proprietari interessati cosa è emerso? Cosa si è deciso o valutato? 
Quello che maggiormente preoccupa la cittadinanza è ciò che la attende da qui alla risoluzione del problema. Ai cittadini sarebbe utile e doveroso far sapere se c’è una previsione temporale ragionevolmente attendibile per la riapertura della strada, se esiste un progetto e, nel caso, cosa prevede ed i costi stimati; quali sono i passaggi formali ed istituzionali che devono essere superati per vedere iniziare i lavori di ripristino, il motivo per cui l'area è ancora sotto sequestro, se la frana è ancora attiva, cosa dicono i tecnici, etc.  

Questo è il senso della  richiesta che vorremmo inoltrare al Comune: conoscere come stanno i fatti e soprattutto sapere cosa ci attende! Ci auguriamo che a breve vengano rese disponibili alla cittadinanza anche le informazioni sopra citate e che nel tempo esse vengano puntualmente aggiornate e divulgate, in totale trasparenza.






QUESTO IL TESTO DELLA PETIZIONE:

RICHIESTA DI INFORMATIVA SULLA FRANA DI ARENZANO 


PREMESSO CHE a seguito dell'evento franoso che lo scorso 19 marzo, ha colpito la SS 1 Aurelia , nel territorio del Comune di Arenzano, in località Pizzo, causando grandi disagi, ci saremmo aspettati quantomeno l'indizione di un'assemblea pubblica per essere ragguagliati sui provvedimenti che il Sindaco e la Amministrazione Comunale, a prescindere dall'iter giuridico, dalle responsabilità e dall'ambito di competenza, avrebbero via via adottato per far fronte in tempi più brevi possibili alla grave criticità che sta arrecando danno al nostro territorio, alle attività commerciali e disagio alla viabilità; 
VISTO CHE abbiamo appreso solo dagli organi di stampa che, a seguito dell'incontro tenutosi il 3 maggio in Regione, è emerso che per la sola opera di disgaggio della parete interessata allo smottamento, nonché per la riapertura di una corsia, occorreranno 72 giorni, e che vi sarà una compartecipazione dell'erogazione dei fondi da parte della Regione Liguria e di A.N.A.S per un ammontare di circa 1,6 milioni di euro, ma che non siamo a conoscenza di dati più precisi,                                                               

CHIEDIAMO 

al Sindaco e alla Giunta, che la cittadinanza venga informata attraverso un canale ufficiale di informazione continua e costante che fornisca un crono-programma preciso degli interventi e attraverso il quale vengano trasmessi maggiori dettagli e chiarezza non solo sui tempi e sui lavori di messa in sicurezza e di ripristino della viabilità sulla SS Aurelia, ma anche sulla gara d'appalto di Anas, sui dettagli del costo totale dell'opera, sui tempi per l' avvio dell'iter autorizzativo da parte di Prefettura e Sovrintendenza, e ancor prima sui tempi precisi per un progetto preliminare dei lavori e di assegnazione dell’opera ed i loro contenuti, sulla data di partenza dei lavori, sul nominativo del futuro soggetto (se unico) a cui verrà affidata la progettazione esecutiva e definitiva, ed altre puntuali informazioni che siano più particolareggiate rispetto a quelle sommarie che ci vengono fornite dalla stampa locale, OSSIA che la cittadinanza venga informata con costanza e puntualità, su qualsiasi incontro, atto, provvedimento, decisione adottati dagli enti preposti, dagli organi istituzionali e dagli organi giurisdizionali di cui il Comune sia a conoscenza. Ai fini di una maggiore trasparenza ed a fronte di una comprensibile esigenza di poter monitorare adeguatamente il decorso della situazione, CHIEDIAMO all'Amministrazione comunale di dedicare un'apposita pagina web all'interno del sito istituzionale del Comune contenente ogni tipo di informazione riguardante la frana. 
Ovvero di indire con regolare frequenza assemblee pubbliche in modo che tutti i cittadini abbiano la possibilità di monitorare il decorso della situazione in ogni suo aspetto.