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venerdì 5 agosto 2016

GESTIONE DEL RIFIUTO ORGANICO (UMIDO): COSTO O RISORSA?

Premessa:
4 miliardi di euro sono i soldi che spendiamo in Italia ogni anno per gestire IL COSIDDETTO RIFIUTO UMIDO (frazione organica dei rifiuti solidi urbani – FORSU- e frazione organica da raccolta differenziata),
5 milioni di tonnellate è la quantità prodotta ogni anno,
30% è la percentuale di incidenza sui piani finanziari dei Comuni, ossia ciò che paghiamo poi sotto forma di tassa sui rifiuti.


Come potete osservare la voce che in bilancio ha più peso nelle spese correnti è quella dei RIFIUTI: SPESE CORRENTI CASSA ESERCIZIO 2016 CON VARIAZIONE di bilancio IN AUMENTO.  In pratica le SPESE CORRENTI PER I RIFIUTI SONO CIRCA IL 22% DEL TOTALE. Esse comprendono: Amministrazione, vigilanza, ispezione, funzionamento o supporto alla raccolta, al trattamento e ai sistemi di smaltimento dei rifiuti, spese per la pulizia delle strade, delle piazze, viali,mercati, per la raccolta di tutti i tipi di rifiuti, differenziata e indifferenziata, per il trasporto in discarica o al luogo di trattamento. Comprende le spese per sovvenzioni, prestiti o sussidi a sostegno del funzionamento, della costruzione, della manutenzione o del miglioramento dei sistemi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, ivi compresi i contratti di servizio e di programma con le aziende per i servizi di igiene ambientale.

Tuttavia tanti di noi non sanno che in realtà l'organico NON E' UN RIFIUTO, bensì una materia! Esso è' stato definito "rifiuto" solo per arrecare guadagni a chi lo gestisce. Quindi perché dobbiamo pagare così tanto per un prodotto che in realtà dovrebbe rendere a chi lo produce? La risposta è semplice: perché noi lo conferiamo come rifiuto invece di trattarlo come una materia prima preziosa che, adeguatamente trattata, può trasformarsi in un prodotto da utilizzare o da vendere. Il trattamento dell'organico si chiama COMPOSTAGGIO e possiamo farlo a livello domestico, condominiale, all'interno degli istituti scolastici o a livello comunale. Il prodotto che ne ricaviamo è il COMPOST, che può essere utilizzato come fertilizzante in agricoltura o per la CHIMICA VERDE producendo BIOPLASTICHE. Ovviamente non ci si può improvvisare. Come ogni processo chimico, anche per il compostaggio occorre seguire alcune regole e modalità, ma una volta gestito bene l’umido, avremo la possibilità di risparmiare denaro in bolletta e la la possibilità di guadagnare soldi e salute dal recupero di materia. il COMPOST è formato da una matrice che è data dal 50 al 70% dagli scarti "verdi", cioè sfalci e potature e meno della metà da organico di casa.

Le pubbliche amministrazioni in questo caso hanno il dovere di spiegare ai cittadini che è necessario capire gli aspetti basilari del compostaggio, in base al clima, alla qualità del terreno, alla matrice dei rifiuti, rimandando anche alla lettura di testi specialistici. Le SCUOLE dovrebbero diventare una palestra di buone pratiche e ogni scuola dovrebbe dotarsi di compostiera spiegando agli alunni come si composta adeguatamente.

La componente organica dei rifiuti è quella che ha dato i maggiori problemi nei decenni passati (in quanto conferita insieme al rifiuto solido) ed ora ci troviamo a pagare la cattiva e scorretta gestione con discariche che sono vere bombe ecologiche per il rischio di contaminazione di suoli e falde acquifere.La malagestione della componente organica parte dalla scarsa considerazione per l’ambiente e per i suoi principi basilari. Il depuatto della Commissione ambiente M5S Alberto Zolezzi a tal riguardo dice: 
"Si sente spesso parlare di direttive NITRATI e richiesta di deroghe allo spandimento, si cerca insomma di chiedere alla natura e ai nostri suoli di accettare quello di cui non necessitano dopo aver tolto gli strumenti di metabolismo. Si tenta di fare come per gli animali allevati intensivamente, spandere tonnellate di PESTICIDI sui campi corrisponde agli antibiotici dati agli animali per farli crescere più rapidamente, gli animali non riescono più a trarre i nutrienti e gli oligo elementi utili dal mangime e si gonfiano solo, il terreno non riesce a degradare adeguatamente le sostanze sparse su di esso, perché ERBICIDI E PESTICIDI VARI ATTACCANO LA FLORA BATTERICA DEL TERRENO (CHE AIUTA A DEGRADARE LA COMPONENTE AZOTATA DEI REFLUI SPARSI) e la componente fungina (che attacca in particolare la lignina). E si chiedono deroghe per aggravare gli errori fatti".
Situazione legislativa attuale: Attualmente il decreto attuativo del COLLEGATO AMBIENTALE (221/2015 art.38) prevede facilitazioni al COMPOSTAGGIO di prossimità, sia in termini autorizzativi che finanziari, ma il Governo attuale ha approvato lo scellerato art. 41 del COLLEGATO AGRICOLO che prevede l'eliminazione degli sfalci verdi e potature dalla tutela delle norme per l'economia circolare e della gestione rifiuti per passarli in mano ai gestori di rifiuti, impedendo in tal modo di produrre compost visto che manca la matrice verde.

I parlamentari M5s stanno monitorando la situazione per impedire che una MATERIA così preziosa per l'agricoltura, il compost, venga soppiantata dagli incentivi alla combustione di biomasse, procedura inquinante e a indice di recupero energetico bassissimo soprattutto con gli sfalci generici.

Inoltre nel 2014 è stata depositata la proposta di legge di iniziativa popolare “RIFIUTI ZERO” scritta da oltre 50 comitati e nel 2015 la proposta di legge “RIFIUTI 2.0” del Movimento 5 Stelle che fa parte di un lavoro di revisione dell’intero codice ambientale.
Noi dobbiamo ricordarci che anche non si arrivasse a far approvare un testo unificato e se il Governo rallentasse la discussione di queste due leggi, partendo dal basso, dai cittadini e dai Comuni si potrà essere all'avanguardia mondiale nella gestione dei rifiuti arrivando a RIFIUTI ZERO e soprattutto a RIFIUTI A COSTO ZERO.





Ecco una mini guida al compostaggio domestico: http://www.mondofamiglia.it/casa/compostaggio-preparare-compost-domestico-vantaggi-rifiuti-compostare/