Sempre a Cava Lupara, nella parte più occidentale, dove c'è un impianto di motocross, il PUC prevede invece la realizzazione di una discarica di inerti provenienti dai lavori delle infrastrutture genovesi, da ricoprire in seguito con manto vegetale e in cui si intende sviluppare un'area per le discipline sportive all'aria aperta (così come per il campo da calcio costruito sopra le terre esauste della Stoppani, anche in questo caso si predilige la teoria arenzanese che lo sport non è salute!).
Nell'altro versante, quello di Ponente, le cose non sembrano andare meglio: riguardo alla gestione dei rifiuti urbani, in tale Progetto è citata la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica (biodigestore). A tal riguardo la responsabile della Regione ha invitato Sindaco e tecnici a prendere in considerazione il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Quest'ultimo è attualmente in fase di approvazione in Regione nonostante la contrarietà del Movimento 5 Stelle e di tutti i comitati e le associazioni ambientaliste che, per via di una linea di indirizzo eccessivamente improntata all'impiantistica e all'incenerimento e poco mirata alla prevenzione, (come invece detta l'Europa), non ne condividono i contenuti.
Purtroppo, anche se nel piano industriale di Amiu, non sono previsti impianti ad Arenzano, il piano di gestione rifiuti regionale, lascia aperte diverse possibilità alla costruzione di un biodigestore nei paesi limitrofi al centro urbano genovese, tra cui Arenzano. Questo anche a causa dell'elevata densità di produzione pro-capite di rifiuti nel nostro Comune, che rientra così a pieno titolo nei criteri di individuazione delle aree destinate alla costruzione di nuovi impianti (nel grafico sono indicate con il colore viola)

Ora, va bene che Arenzano sta sopravvivendo da anni all'inquinamento della Stoppani, al cui confronto ogni altro mpianto può sembrare "ecologico", ma ci sconcerta la superficialità con la quale la nostra amministrazione conceda in cambio di denaro il nostro territorio ad altri strumenti di inquinamento.
Ai confini di levante ci ritroveremo una discarica di inerti utilizzata per abbancamento di un milione e mezzo di metri cubi di rocce e terre da scavo conferite dal COCIV, provenienti dagli scavi del terzo valico e contenenti asbesto (amianto). A tal riguardo si evince che nel rapporto ambientale mancano gli elementi utili a garantire la fattibilità della previsione di abbancamento di materiali e che manca il procedimento cui si intende autorizzare l'intervento, essendo una discarica di inerti fondamentalmente diversa dal riporto di terre e rocce da scavo non classificabili come rifiuto.
Allo stesso tempo, nell'altro versante, quello di ponente, vicino all'area Stoppani già altamente inquinata, è prevista la realizzazione di un impianto digestore che a nostro avviso e secondo la documentazione riguardante gli impianti già esistenti in Italia, risulta essere impattante sull'ambiente e talvolta pericoloso. Naturalmente, a fronte di congrui incentvi, le lobby del biogas e la Regione promuovono questa tipologia di impianto come soluzione ecologica al problema dei rifiuti organici.Per chiudere il quadro non possiamo dimenticarci che in località Pian Masino è già presente, in capo alla società Eco Eridania, un impianto per il trattamento di rifiuti speciali, anche pericolosi che vengono trattati, stoccati e smaltiti in loco.
Diciamo che la Valutazione Ambientale del Progetto Preliminare del PUC, come atri documenti, ci ha confermato la linea di un'amministrazione comunale che per fini di lucro è disposta a inquinare ulteriormente un paese già abbastanza martoriato e ad affermare che nulla inquina, essendo tutto a norma. (così è stato anche affermato e garantito in Consiglio per il riempimento della discarica di Molinetto; ma questo è un altro capitolo che apriremo in seguito)
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