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sabato 28 febbraio 2015

UN PAESE BELLO, MA INQUINATO

Il 20 novembre 2014 scorso si è tenuta in Regione la riunione in merito al Progetto preliminare del PUC di Arenzano in sede di  Valutazione Ambientale Strategica . Il Piano prevede  due aree di trasformazione: L'area Stoppani e l'area dell'ex Cava Lupara.  In quest'ultima fino a cinque mesi fa, si stavano eseguendo i lavori per il depuratore delle acque reflue che si sarebbe dovuto ultimare a fine 2014;  da qualche mese invece i lavori sono fermi a causa della chiusura di Scarpino, e il materiale di scavo é stoccato in loco, nonostante la chiusura della discarica genovese fosse anticipatamente prevista per via dei ripetuti fermi e della mancanza di adeguamento normativo.

Sempre a Cava Lupara, nella parte più occidentale, dove c'è un impianto di motocross, il PUC prevede invece la realizzazione di una discarica di inerti provenienti dai lavori delle infrastrutture genovesi, da ricoprire in seguito con manto vegetale e in cui si intende sviluppare un'area per le discipline sportive all'aria aperta (così come per  il campo da calcio costruito sopra le terre esauste della Stoppani, anche in questo caso si predilige  la teoria  arenzanese che lo sport non è salute!).

Nell'altro versante, quello di Ponente, le cose non sembrano andare meglio:  riguardo alla gestione dei rifiuti urbani,  in tale Progetto è citata  la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica (biodigestore). A tal riguardo la responsabile della Regione  ha  invitato Sindaco e tecnici a prendere in considerazione il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Quest'ultimo è attualmente in fase di approvazione in Regione nonostante la contrarietà del Movimento 5 Stelle e di tutti i comitati e le associazioni ambientaliste che, per via di una linea di indirizzo eccessivamente improntata all'impiantistica e all'incenerimento e poco mirata alla prevenzione, (come invece detta l'Europa), non ne condividono i contenuti.
Purtroppo, anche se nel piano industriale di  Amiu, non sono previsti impianti ad Arenzano, il piano di gestione rifiuti regionale, lascia aperte diverse possibilità  alla costruzione di un biodigestore nei paesi limitrofi al centro urbano genovese, tra cui Arenzano. Questo anche a causa dell'elevata densità di produzione pro-capite di rifiuti nel nostro Comune, che rientra così a pieno titolo nei criteri di individuazione delle aree destinate alla costruzione di nuovi impianti  (nel grafico sono  indicate con il colore viola)



Ciò premesso, l'amministrazione comunale di Arenzano, nella riunione e nel progetto preliminare, ha  precisato che non esclude di indicare nel PUC la localizzazione per  tale impianto presso Pian Masino.





























Ora, va bene che Arenzano sta sopravvivendo da anni all'inquinamento della Stoppani,  al cui confronto ogni altro mpianto può sembrare "ecologico", ma ci sconcerta la superficialità con la quale la nostra amministrazione  conceda in cambio di denaro il nostro territorio ad altri strumenti di inquinamento.

Ai confini di levante ci ritroveremo una discarica di inerti  utilizzata per abbancamento di un milione e mezzo di metri  cubi  di rocce e  terre da scavo conferite dal COCIV, provenienti dagli scavi del terzo valico e contenenti asbesto (amianto). A tal riguardo si evince che nel  rapporto ambientale mancano gli elementi utili a garantire la fattibilità della previsione di abbancamento di materiali e che manca  il procedimento cui si intende autorizzare l'intervento, essendo una discarica di inerti fondamentalmente diversa dal riporto di terre e rocce da scavo non classificabili come rifiuto.

Allo stesso tempo, nell'altro versante, quello di ponente, vicino all'area Stoppani già altamente inquinata, è prevista la realizzazione di  un impianto digestore  che  a nostro avviso e secondo la documentazione riguardante gli impianti già esistenti in Italia, risulta essere impattante sull'ambiente e talvolta pericoloso. Naturalmente,  a fronte di congrui incentvi, le lobby del biogas e la Regione  promuovono questa tipologia di impianto come soluzione ecologica al problema dei rifiuti organici.
Per chiudere il quadro non possiamo dimenticarci che in località Pian Masino è già presente, in capo alla società Eco Eridania, un impianto per il trattamento di  rifiuti speciali, anche pericolosi che vengono trattati, stoccati e smaltiti in loco.

Diciamo che la Valutazione Ambientale del Progetto Preliminare del PUC, come atri documenti, ci ha confermato la linea di un'amministrazione comunale che per fini di lucro è disposta a  inquinare ulteriormente un paese già abbastanza martoriato e ad affermare che nulla  inquina, essendo tutto a norma. (così è stato anche  affermato e garantito in Consiglio  per il riempimento della discarica di Molinetto; ma questo è un altro capitolo che apriremo in seguito)

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