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giovedì 30 marzo 2017

VILLA FIGOLI: A LORO E ALLORI


Come sappiamo il Comune di Arenzano ha acquistato e sta ristrutturando Villa Figoli, con lo scopo di renderla fruibile da parte dei cittadini e dell'utenza turistica in genere, destinandola, in parte, anche ad altre attività tra cui l'istruzione e la formazione. Per quest'ultimo fine, l'amministrazione si è orientata verso l'Accademia della Marina Mercantile per la scuola di hotellerie di bordo. Si è inoltre scelta la struttura giuridica della fondazione,
con onori ad personam, ed oneri collettivi.

L'Articolo 12 della bozza di Statuto della fondazione, allegata alla delibera del Consiglio Comunale n.32 del 29 novembre 2016, infatti recita:

PRESIDENTE ONORARIO

La carica di Presidente Onorario è assegnata al Sindaco in carica al momento della costituzione della Fondazione. Il Presidente Onorario è invitato permanente alle riunioni del Consiglio Direttivo e, se costituito, al Comitato d’Indirizzo, senza  diritto di voto,  e può essere delegato dal Presidente della Fondazione a rappresentare la stessa in occasione di eventi ed iniziative pubbliche a sostegno dell’attività della Fondazione. Nel caso di elezione dello stesso a cariche politiche sovracomunali il Presidente Onorario decade dalla carica.
       Il Presidente Onorario può essere nominato Presidente
Effettivo.


Pertanto, è verosimile desumere che:


a prescindere da ogni considerazione, presidente onorario della fondazione sarà l’attuale sindaco, Dott.ssa Maria Luisa Biorci, riconducendo alla persona, anziché alla carica, il privilegio del riconoscimento onorifico che, di fatto, attribuisce prerogative che vanno ben oltre l’aspetto formale o nominalistico dell’investitura, costituendo presupposto – “a vita” - per l’eventuale futura o successiva elezione a presidente effettivo ed inibendo ad altri successivi sindaci di surrogarla nella carica, anche nell’eventuale ipotesi di sua decadenza per elezione a cariche sovracomunali.


Cosicché, il presidente onorario, odierno sindaco, manterrà tale veste anche qualora non dovesse essere più rieletto o, comunque, non rivestisse più la carica.


In altre parole:


  • Se, in occasione delle nuove elezioni, non dovesse essere rieletta sindaco, manterrebbe la carica onorifica, con possibilità di “promozione” a presidente effettivo, non ostando cause di incompatibilità con la perduta carica;


  • Se, in occasione delle nuove elezioni comunali, dovesse essere eletta consigliera, anche di minoranza, conserverebbe la carica onorifica;


  • Parteciperà sempre, anche quando non sindaca,  a tutte le riunioni degli organi di indirizzo e di governo della fondazione;


  • Nel caso di nomina a cariche sovracomunali, nessuno rivestirà la sua carica, nemmeno il nuovo sindaco pro-tempore;


  • Potrà essere delegata a rappresentare la fondazione in occasioni pubbliche, in rappresentanza e rassegna della collettività Arenzanese, anche se non più ivi dimorante.


Ovviamente, la nomina a presidente onorario di chi avesse fondato l’organismo con la dotazione di propri beni o risorse, non avrebbe destato alcuna meraviglia, ma poiché nella fattispecie la fondazione viene dotata di beni e patrimonio pubblico, cui il sindaco è mero “gestore/amministratore” e non proprietario, non è dato rilevare il nesso causale tra l’attribuzione “ad personam” della qualifica di prestigio e di riserva in pectore della potenziale nomina  ad amministratore e legale rappresentante ed il distintivo elemento soggettivo in base al quale le è stata attribuita la medesima carica onorifica. Né il sindaco di un comune che propone o perora la costituzione di una fondazione con beni o risorse pubbliche, potrebbe paragonarsi a chi destina un personale o familiare patrimonio alla fondazione per uno scopo specifico.


Così come, a prescindere dal vaglio dell’opportunità e del riscontro dei requisiti di efficacia ed efficienza in relazione al perseguimento degli interessi pubblici, non è dato rilevare quale sia o possa essere l’interesse pubblico dei cittadini Arenzanesi a riservare all’attuale sindaco una carica onorifica, quand’anche di lustro personale, distonica rispetto alla potenzialmente mutevole volontà elettorale nella scelta del primo cittadino al quale “tributare” l’onore e gli onori di rappresentanza della comunità in ogni dove.

Illuminante sarebbe poter comprendere, magari con l’aiutino degli autori dell’investitura, quali siano state le ragioni di una potenziale ultrattività, rispetto alla carica, della nomina a presidente onorario dell’odierna sindaco.

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